Dubbi e critiche all’indomani dell’adozione del nuovo Piano dell’Arenile. Per l’amministrazione comunale lo strumento è un passo avanti per lo sviluppo del territorio, ma non mancao perplessità su scelte e modalità di attuazione. Tra i principali oppositori, Dina dell’Ertole e Ivo Zaccagna del gruppo “Massa è un’altra cosa” hanno apertamente contestato il piano, lanciando frecciate non solo verso la maggioranza, ma anche al Partito Democratico, accusato di ambiguità per la scelta di astenersi dal voto. Per il gruppo l’astensione equivale a un assenso implicito. I due consiglieri hanno invece espresso un voto contrario. Dina dell’Ertole pone l’accento su un punto cruciale: "Mi piacerebbe capire una cosa: ma questo è lo stesso piano o è cambiato?" Un dubbio che rivela la percezione di una scarsa chiarezza sugli obiettivi e sull’evoluzione del progetto, descritto come un processo ancora in fase di definizione. "L’adozione è solo una fase preliminare, un piano ancora non compiuto, che richiede osservazioni e possibili controdeduzioni" aggiunge dell’Ertole, insistendo sulla necessità di aprire il piano a ulteriori contributi da parte della comunità.
"Abbiamo visto i tecnici solo due volte nell’ultimo anno – sottolinea Dina Dell’Ertole – non abbiamo avuto il tempo di fare valutazioni compiute. Questo è stato ribadito più volte, portando il gruppo a scegliere un voto contrario come atto di responsabilità e cautela". Per Ivo Zaccagna il voto contrario è un atto di coerenza e responsabilità: "La nostra è una valutazione negativa per tanti fattori, uno tra tutti è che non si tiene conto dell’elemento principale, l’erosione costiera, ovvero i cambiamenti climatici". E critica anche la gestione del verde pubblico parlando di apparente superficialità: "L’aumento del verde in un viale a mare non ha nulla a che vedere col preservare un patrimonio arboreo già cresciuto che contribuisce alla qualità dell’aria". E per il consigliere un progetto di questa portata, destinato a trasformare Marina di Massa, richiederebbe una partecipazione non limitata alla categoria dei balneari ma estesa anche a cittadini, albergatori e altre realtà locali. In particolare, Zaccagna critica la proposta di una ciclovia tirrenica che dovrebbe attraversare una zona particolarmente delicata dal punto di vista dell’erosione e della sicurezza stradale, chiedendosi come sia possibile "andare a fare una nuova infrastruttura quando prima non si va a tutelare quello che è l’arenile". "Non si può trasformare Marina di Massa senza ascoltare le persone che vi abitano ribadisce Dina dell’Ertole.
Michele Scuto