ALESSANDRA POGGI
Cronaca

Pietre parlanti raccontano il passato grazie agli studenti del Palma

Cristiano Corsini (Proloco Fontia): "Coinvolti anche gli alunni dello Zaccagna e quelli del turistico Barsanti-Fiorillo"

Uno degli studenti al lavoro per la realizzazione delle pietre parlanti

Uno degli studenti al lavoro per la realizzazione delle pietre parlanti

Pietre di marmo che raccontano la loro storia e quelle del luogo dove sono posizionate. A realizzare queste speciali pietre parlanti sono stati gli studenti della scuola del marmo Tacca. Le pietre saranno dotate di un chip che una volta inquadrato con un telefono da cittadini e turisti inizieranno a raccontare la loro storia. Usati come linee di confine questi cippi nel Quindicesimo secolo delimitavano le proprietà della Repubblica di Genova e quelle del Principato di Carrara.

A voler riprodurre queste pietre è stata la Pro loco di Fontia capofila del progetto ‘Siete presenti’ del Cesvot, in collaborazione con la Fondazione Cassa di risparmio di Carrara e i ‘Giovani sì’ altri partner locali. In questi giorni il presidente della Pro loco Fontia, Cristiano Corsini, e l’assessore Lara Benfatto hanno fatto visita agli studenti del Tacca per congratularsi con loro per aver riprodotto fedelmente questi cippi secolari.

"Si tratta di segni che si trovavano sul nostro territorio, nella linea di confine che segna il Parmignola con la linea di Fontia fino ad arrivare fin sopra a Sorgnano – spiega Corsini, che è anche delegato alla Memoria del Comune di Carrara –. Questi termini che erano nei nostri boschi ad un certo punto sono spariti per preservarli, uno per esempio è custodito a Luni. Il progetto ha coinvolto tre istituti. Gli studenti dello Zaccagna geometri hanno geolocalizzato le pietre usando il catasto estense, quelli del turistico Barsanti – Fiorillo si sono occupati della ricerca storica, mentre quelli della scuola del marmo di riprodurre i manufatti, che saranno riposizionati dove si trovavano in origine. Per il momento ne saranno posizionate due tra Fontia e Ortonovo. Avendo il chip possiamo modificare i racconti di volta involta, parleranno come testimoni che hanno visto trascorrere la storia".

Alessandra Poggi