REDAZIONE MASSA CARRARA

Pioggia di polemiche: "Allagamenti fuori controllo. Stop alla cementificazione"

Il Comitato Ugo Pisa mette nel mirino la pianificazione delle manutenzioni. E Rifondazione tuona: "Il clima cambia, liberiamoci dalla speculazione edilizia".

Il Comitato Ugo Pisa mette nel mirino la pianificazione delle manutenzioni. E Rifondazione tuona: "Il clima cambia, liberiamoci dalla speculazione edilizia".

Il Comitato Ugo Pisa mette nel mirino la pianificazione delle manutenzioni. E Rifondazione tuona: "Il clima cambia, liberiamoci dalla speculazione edilizia".

Fuoco incrociato di polemiche, all’indomani delle piogge che hanno devastato il territorio in più punti. "È bastata una semplice allerta gialla perché il territorio iniziasse a gridare aiuto. Frane, strade interrotte, fiumi ingrossati che fanno paura, foci non adeguatamente pronte e libere per ricevere tutta l’acqua, quartieri allagati, edifici isolati – denuncia il comitato Ugo Pisa – D’altra parte, questi sono i rischi collegati alla crisi climatica: frane e alluvioni adesso, incendi e ondate di calore tra un paio di mesi. Purtroppo siamo impreparati ad affrontare questi eventi. Le previsioni meteorologiche oggi sono strumenti precisi ma il nostro territorio non è in grado di reggere da solo e le nostre amministrazioni non riescono a difenderci. Eppure, non sarebbe così difficile o impossibile. Gli strumenti principali per non farci trovare impreparati e per mettere in campo tutte le misure di difesa possibili sono: una corretta e puntuale pianificazione e manutenzione territoriale e un adeguato Piano di protezione civile. A Massa purtroppo sembrano mancare entrambi. Basta pensare al folle progetto di edificazione e cementificazione previsto nell’area aeroportuale del Cinquale (oggi completamente allagata) o all’inesistenza di un’adeguato Piano di protezione civile che sia accessibile alla cittadinanza. Non c’è più tempo da perdere". Di stop alle fasi emergenziali, privilegiando le buone pratiche iniziando dal consumo zero di suolo, parla Rifondazione comunista, dipartimento ambiente, con Nicola Cavazzuti e Andrea Marchetti. E snocciola le criticità: "Le frane sulle colline del Candia, nei pressi del paese di Altagnana, nei pressi del paese di Vietina sopra Montignoso, nella zona di Ca’ di Cecco, gli allagamenti nella zona di Poveromo con il Fescione quasi esondato, la caduta di alberi sulla via della Foce che ha interrotto il transito tra Massa e Carrara, hanno di nuovo portato alla luce quanto il territorio sia da curare – spiegano – Fortunatamente raccontiamo solo di danni alle cose, ma non sempre può andare per il meglio. La logica vorrebbe che si applicassero pratiche quotidiane di prevenzione, buone pratiche di cura del territorio che tengano conto della sua fragilità idrica e geomorfologica. Lanciamo un appello alle amministrazioni, di qualsiasi colore: accantonate ogni progettualità urbanistica che preveda cementificazione di suolo, la sua impermeabilizzazione e copertura. Un ettaro di suolo impermeabilizzato costa alla comunità circa 100mila euro all’anno: risparmiamo questi soldi e liberiamoci dalla cultura della speculazione edilizia che ha contribuito non poco a rendere pericoloso vivere in collina, in montagna, le aree basse della nostra provincia".