La doccia gelata è arrivata nel tardo pomeriggio di venerdì: le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza a oggi non bastano per coprire il progetto di rinnovamento e rilancio del Cermec. Non ci sono i soldi dell’Europa per realizzare il maxi piano industriale dell’ente consortile che trasformare l’impianto di trattamento meccanico e biologico in un digestore anaerobico in grado di valorizzare la frazione organica dei rifiuti con produzione di biogas da trasformare in biometano. E’ l’esito della graduatoria definitiva pubblicata dal Ministero dell’ambiente: di fianco al codice di progetto del Cermec compare la frase ‘esaurito il pertinente plafond’. Ma com’è possibile? Il progetto era al 25° posto della graduatoria, diciannovesimo dell’area centro-sud dove purtroppo è stata inserita la Toscana e che aveva a disposizione 260 milioni di euro. Nonostante fosse il primo per punteggio dell’Ato Costa non ce l’ha fatta. E’ al terzo posto fra gli esclusi.
Adesso le opzioni sul tavolo sono due. Da un lato sperare che il Governo decida di aumentare le risorse a disposizione dei progetti destinati a cambiare la strategia nazionale della gestione dei rifiuti. Dall’altro bisogna anche ricordare che il piano industriale del Cermec era nato prima del Pnrr e prevedeva una realizzazione a step capace in buona parte di reggersi anche sulle sue gambe. Un progetto che oggi vale circa 36 milioni di euro, a causa dell’aumento dei costi di energia e materie prime, per il quale era previsto un finanziamento del Pnrr di almeno 20 milioni di euro. Ora è sotto la lente di ingrandimento della verifica di assoggettabilità alla Valutazione di impatto ambientale della Regione Toscana.
La viceministra del Mase, Vannia Gava, ha assicurato: "Faremo di tutto per trovare ulteriori risorse convinti come siamo dell’importanza di infrastrutturare il nostro Paese sul fronte impiantistico con tecnologie all’avanguardia per consolidare e rafforzare il ruolo leader dell’Italia in Europa nel settore dell’economia circolare". "Gli impianti di trattamento dei rifiuti non coperti dai fondi del Pnrr ma giudicati validi verranno finanziati dal governo nazionale" ha poi ribadito Laura D’Aprile, capo dipartimento per la Transizione Ecologica e gli Investimenti Verdi del ministero a Ecomondo.
"La speranza è l’ultima a morire, siamo comunque ammessi in graduatoria anche se al momento non finanziati – sottolinea il sindaco Francesco Persiani – e attendiamo di verificare la correttezza della graduatoria. Noi comunque il progetto lo abbiamo portato avanti quando il Pnrr non c’era: le risorse sarebbero state un grande aiuto ma la necessità di realizzarlo resta una priorità per l’amministrazione di Massa e sento di poter dire anche per quella di Carrara con cui condividiamo gran parte della visione su Cermec, mantenendo l’unità del territorio. Certo ora dovranno intervenire Regione, Ato e RetiAmbiente per procedere magari con risorse proprie a realizzare un impianto comunque performante e che, a regime, produce utili in grado di ottenere un rapido rientro economico, verificando poi la possibilità con il Ministero di ottenere il finanziamento".
FraSco