REDAZIONE MASSA CARRARA

Poeti e artisti ricordano Roffo. L’"attimo fuggente" di Ronchi nel salotto dei libri nascosti

Scomparso nel 2020 è stato editore di Memoranda. Alberti: "Ospitava chi voleva esperienze di scrittura"

Il ricordo di amici e colleghi di Umberto Roffoo, poeta e scrittore, editore di Memoranda edizioni venuto a mancare gli ultimi giorni di dicembre del 2020

Il ricordo di amici e colleghi di Umberto Roffoo, poeta e scrittore, editore di Memoranda edizioni venuto a mancare gli ultimi giorni di dicembre del 2020

Sono molti poeti, artisti e amici a ricordare Umberto Roffo, poeta e scrittore, editore di Memoranda edizioni, venuto a mancare gli ultimi giorni di dicembre del 2020. Aveva fondato il Salotto letterario Libri nascosti dove ospitava artisti, scrittori e poeti, musicisti e pittori, affinchè esprimessero liberamente le loro emozioni.

Da un paio d’anni il salotto letterario di Roffo era “migrato“ in piazza De Andrè al Cinquale, lasciando la sua amatissima Ronchi dove trascorreva le giornate sotto i pini di mare, accogliendo residenti e turisti alla sua bancarella di “libri nascosti“, sotto le tamerici nel parco di Ronchi. Attorno a quella bancarella si era creato un salotto culturale dove molti autori si alternavano nelle serate estive, presentando libri e chiacchierando fino a tardi tra sabbia, aghi di pino e odore di salmastro.

Roffo ha lasciato un vuoto in tutte quelle persone che hanno avuto la fortuna di averlo conosciuto e che non hanno dimenticato il suo sorriso bonario, la sua voglia di libertà e quel suo modo di agire pacifico, amichevole, di una semplicità e profondità disarmanti.

"Ho conosciuto Umberto a inizio del nuovo millennio – ricorda Marco Alberti, poeta e cantautore –. E’ bastato un giro di orologio per decretare la nostra amicizia, supportata ed incrementata nel tempo con parole, analisi, discorsi seri e semiseri, progetti culturali, sorrisi e scritti. Nel 2006, con la sua casa editrice Memoranda ho pubblicato la mia seconda silloge poetica. Gli portai i testi delle poesie e dopo due giorni il progetto era già ben definito e pronto da realizzare. Eravamo nella storica cornice della Filanda di Forno. Quel giorno fu particolarmente solare e contento del lavoro svolto.

Ho partecipato a vari incontri nel salotto letterario di Ronchi: bancarelle colme di libri, raccolte, dizionari, riviste, enciclopedie, tascabili e altro ancora. Non ci siamo mai persi di vista. Ogni tanto un saluto di un minuto: come stai?, cosa stai facendo di bello?, ...ma lo sai che... e mi aggiornava sulle ultime uscite letterarie. Era presente alla inaugurazione della statua Moai posizionata nel mio piccolo giardino a ridosso della strada. Gli piaceva la dialettica poetica e lo scambio interculturale. Alle rassegne ’Vorrei dire che...’ di mia ideazione non è mai mancato. Tra gli artisti si trovava pienamente a suo agio e col bicchiere in mano declamava alcuni suoi passi, rispettando lo spirito cooperativo dell’iniziativa letteraria".

E aggiunge: "Era la persona che proponeva soluzioni, che ospitava e dava spazio a chi voleva avere esperienze di scrittura e pubblicazioni, che in poche battute “battezzava“ l’interlocutore, eventualmente senza mai essere pesante e scostante".

Angela Maria Fruzzetti