REDAZIONE MASSA CARRARA

Polemica sulla guardia notturna anestesiologica in ostetricia al Noa: rischi per la sicurezza del parto

La cancellazione del servizio notturno di anestesia in ostetricia al Noa solleva preoccupazioni tra medici e associazioni.

Tiene banco il caso della riorganizzazione della guardia notturna anestesiologica

Tiene banco il caso della riorganizzazione della guardia notturna anestesiologica

Non accenna a placarsi la polemica sulla guardia notturna anestesiologica dedicata all’ostetricia del Noa. "Di nuovo la sanità paga, di nuovo le donne pagano – afferma la Federazione provinciale di Europa Verde-Verdi –. Si mette a rischio la sicurezza durante il parto sia per la madre che per il bambino e si prende per buono, ancora, il “partorirai con dolore”.

Si sono espressi con preoccupazione e indignazione un po’ tutti, anestesisti, sindacati, medici, dirigenti sanitari ed ex primari. La prima riflessione riguarda se l’istituto della reperibilità può, date le dimensioni del Noa, essere la risposta alla decisione di cancellare il servizio notturno di anestesia in Ostetricia. Le emergenze ostetriche sono improvvise e, date le caratteristiche del servizio, gli anestesisti di turno saranno quasi sempre in sala operatoria. Chi va allora a fare l’urgenza-emergenza in Ostetricia-ginecologia?

Le motivazioni sembrano ricondurre a un problema di carattere economico: a conferma della volontà di questo Governo di risparmiare sulla sanità ai danni dei più fragili e delle donne in questo caso. Di fatto si sta assistendo a un crescente smantellamento del Servizio sanitario nazionale. Scelte di questo tipo mettono in discussione anche la pretesa eccellenza della sanità della Regione Toscana, collegata piuttosto alla preziosa competenza del personale medico ma non più all’apparato amministrativo che spedisce un apuano ad Arezzo o Grosseto per fare una Tac o all’Elba per una radiografia.

Sul caso interviene anche l’associazione Italia Nostra. "Anche se la salute pubblica non rientra specificatamente nel nostro campo d’azione – dice il presidente Bruno Giampaoli – come cittadini non possiamo tacere il nostro sconcerto di fronte all’atteggiamento intimidatorio e arrogante che i vertici dell’Asl hanno assunto contro chi ha manifestato perplessità o contrarietà nei riguardi della nuova organizzazione proposta per l’anestesia al Noa. Anziché minacciare azioni legale o querele nei confronti di professionisti ex primari di indiscussa competenza e onestà intellettuale quali Baratta, Rutili e Leonardi, sarebbe stato doveroso fornire argomentazioni e soprattutto rassicurazioni concrete per chi teme che la nuova organizzazione alla fine si riduca al solito taglio nei servizi sanitari. Se ci si comporta così verso primari in pensione che parlano senza interessi nascosti come saranno tollerate eventuali voci critiche degli operatori ancora in servizio e sottoposti inevitabilmente a pressioni?"