di Alfredo Marchetti
C’è una data, quella del 30 maggio, che la comunità aspetta da 15 anni. In quel giorno si saprà se ci sono o meno responsabili del crollo nel Politeama. Nell’udienza di ieri mattina in tribunale a Massa, circa 3 ore sono state utilizzate dai legali Giovanna Barsotti, Luca Pietrini e Ferdinando Genovesi, per scagionare i loro clienti, dopo le arrighe fatte nelle scorse udienze dai loro colleghi. "Se qualcosa c’è stato, non si può definire crollo – ha spiegato il legale Genovesi –, ma rovina dell’edificio, quindi non rilevante penalmente. Il fabbricato poi era sotto sequestro: come poteva esserci il rischio di incolumità?".
A dicembre la Procura aveva chiesto l’assoluzione per i membri della commissione edilizia e dunque: Franco Bedini, Giuseppe Fruzzetti, Sergio Altieri, Giancarlo Cacciatori, Paolo Bugliani, Paolo Cattani, Romano Caffaz e l’avvenuta prescrizione per Maria Teresa Tongiani. Per gli altri invece: 4 anni per il direttore dei lavori, l’architetto Silvestro Telara, per la rappresentante della Caprice dell’epoca, Laura Tuffarini e per quelle successiva, Nella Pasquini. Tre anni per l’ingegner Fabio Telara, 2 anni e 6 mesi per l’ingegner Cesare Marchetti e per l’allora dirigente comunale Claudio Bacicalupi.
Il cedimento di un pilastro nel corpo centrale del palazzo di via Roma, avvenne nell’estate del 2008, e quello parziale nella parte sterna, sempre lato Comune dell’edificio, questa volta nella primavera del 2011. I due processi vennero unificati in un unico procedimento penale.