"Un poliziotto penitenziario in servizio al Reparto A della Casa di Reclusione di Massa è stato brutalmente aggredito". A denunciarlo è il sindacato Uspp. "Un detenuto, in preda a una furia incontenibile, ha distrutto tutto ciò che si trovava davanti: il box agenti raso al suolo, il bagno della camera di pernottamento devastato, i frigoriferi spaccati, il carrello del vitto rovesciato, le suppellettili fatte a pezzi. Un delirio di violenza che si è abbattuto su un uomo lasciato solo, senza tutele, senza rinforzi, senza un supporto adeguato. Il collega, travolto e schiacciato da una scrivania ribaltata, ha riportato lesioni tali da rendere necessario il ricorso alle cure ospedaliere, con una prognosi di 7 giorni. Un uomo in divisa, che ha giurato fedeltà allo Stato, costretto a subire sulla propria pelle la totale assenza di chi, da troppo tempo, ignora le condizioni disumane in cui lavorano gli agenti della polizia penitenziaria".
"Da anni denunciamo le gravi criticità del Reparto A – prosegue –, dove un solo agente deve gestire non solo l’intero reparto, ma anche il Reparto “Isolamento” e l’area passeggio detenuti. Da anni chiediamo rinforzi, protocolli di sicurezza adeguati, un’amministrazione che non ci lasci soli a morire. E la notte non era ancora finita. Poche ore dopo, nel Reparto C, un altro evento critico ha messo a rischio la sicurezza dell’istituto. Un detenuto, noto per la sua aggressività, ha distrutto la propria camera di pernottamento perché pretendeva una bomboletta di gas. Un altro episodio di violenza, un altro collega costretto a gestire da solo una situazione esplosiva, mentre fuori dalle mura carcerarie tutto tace, tutto continua come se nulla fosse accaduto".
"Non è trascorsa nemmeno una settimana – vanno avanti – dall’incontro sindacale nel quale, appunto, si sono rimarcate tali criticità, auspichiamo quindi un intervento deciso e tangibile. Qualora non dovessimo percepire nell’immediatezza, interventi atti a porre in sicurezza l’operato degli agenti, il sindacato si riserva di intraprendere ogni azione necessaria: mobilitazioni, denunce e qualsiasi altro strumento utile a garantire la tutela dei lavoratori. I poliziotti penitenziari non sono carne da macello. Non sono “orsetti” da sfruttare fino allo stremo. Sono servitori dello Stato, e lo Stato ha il dovere di proteggerli. L’Uspp esprime totale solidarietà al collega aggredito e a tutti gli agenti che ogni giorno, in condizioni disumane, garantiscono la sicurezza nelle carceri italiane".