Aulla (Massa Carrara), 9 aprile 2020 - Potrebbe esserci anche il terremoto tra i "colpevoli" per il crollo del ponte di Albiano Magra? Chiede di chiarirlo la procura di Massa Carrara nelle indagini che sono subito partite dopo il disastro che ha fatto finire nel fiume Magra circa trecento metri di ponte e migliaia di tonnellate di acciaio e cemento armato.
Dopo il fatto di mercoledì mattina la procura si è messa subito al lavoro. Andando a identificare tutte le persone che dovevano sorvegliare e che, eventualmente, non lo hanno fatto. Lo dice ai microfoni del Tg Rai della Toscana il sostituto procuratore Marco Mansi, facente funzione di capo della procura di Massa Carrara. Il fascicolo aperto, al momento ancora a carico di ignoti, è per crollo colposo o disastro colposo.
"Si immagina una negligenza, o comunque un'imprudenza o imperizia nella omessa manutenzione del ponte - ha spiegato il magistrato - Vedremo se il ponte dovesse essere oggetto di manutenzione e se la stessa è stata fatta e in quale modo. Quindi, anche le dichiarazioni andranno valutate alla luce di quello che chiaramente il dichiarante aveva sottomano".
Le indagini sono condotte dal comando provinciale dei carabinieri di Massa Carrara, su ordine della Procura, che sono al lavoro per raccogliere la documentazione in possesso dell'Anas, che dal 2018 ha sotto la sua sorveglianza stradale il tratto su cui insisteva il ponte crollato. Il pm titolare dell'indagine, Alessandra Conforti, ha fatto acquisire anche la documentazione presso il Comune di Aulla con il carteggio intercorso con Anas.
Tra le piste seguite c'è quella che una scossa di terremoto possa aver in qualche modo danneggiato il ponte. Si risalirà dunque alle scosse, anche minime, che sono avvenute negli ultimi tempi.
«È stato disposta l'acquisizione di tutti gli atti che riguardano la storia del ponte - spiega Marco Mansi, facente funzione di procuratore capo -, dalla sua ricostruzione nel 1949, visto che fu fatto brillare durante la guerra, fino ai giorni nostri. Potrebbe essere importante capire con quali materiali fu costruito e con che progetto. Allo stesso tempo acquisiremo gli atti che riguardano la manutenzione degli ultimi anni: gli interventi fatti e i controlli sulla stabilità». Verrà anche richiesta «una perizia sullo stato del terreno anche a seguito di alcuni movimenti tettonici» verificatisi «nelle circostanze fino a poche settimane prima del crollo».