
Ponte di Ferro, il Comune in aiuto. Mille firme per salvare gli artisti
Sono mille le firme raccolte per salvare l’Officina d’arte ’Ponte di Ferro’. Entro il 15 dicembre gli scultori dovranno lasciare la sede di via Carriona, come richiesto dalla proprietà che ha intenzione di usare lo spazio come magazzino. Una realtà unica e un esempio virtuoso di rigenerazione urbana a cui l’amministrazione cerca di dare una mano individuando una nuova sede. La raccolta firme è stata lanciata dallo stesso collettivo dei Ponti di Ferro ed è stata firmata non solo dai cittadini, ma anche da tutti quegli scultori stranieri che negli anni hanno trovato ospitalità negli studi dell’associazione. Della necessità di trovare una nuova sede e di salvaguardare i cinquanta scultori che fanno parte del collettivo, ne hanno parlato ieri a palazzo civico la vice sindaca Roberta Crudeli, l’assessore alla cultura Gea Dazzi e il presidente dell’Officina Ponti di Ferro Davide Petrucci. Presente anche lo scultore Valerio Neri e altri associati del collettivo. Gli scultori hanno chiamato a raccolta tutte le istituzioni e le forze politiche, ma anche i privati. L’obiettivo è quello di trovare uno spazio adeguato per scolpire, di circa di trecento metri quadrati. "Le officine d’arte del Ponte di Ferro sono una bella realtà, un luogo dove giovani artisti si possono incontrare e confrontare e fare arte – ha detto l’assessore Dazzi –. Un hub creativo che non si può ignorare o lasciarlo morire. Carrara è una delle città creative dell’Unesco e il Ponte di Ferro rappresenta un incubatore di artisti che favorisce la costruzione di una città creativa". "In 17 anni di attività il Ponte di Ferro ha sempre affrontato ogni avversità e sfida contando sulle proprie forze, con persone splendide che hanno creduto in un progetto meraviglioso, passandosi il testimone per rimanere una associazione sempre giovane e piena di energie – spiegano dall’associazione –. La comunità artistica ha avuto un punto di riferimento per tutti questi anni. Ora la nostra realtà rischia di sparire senza lasciare traccia e ci siamo rivolti al Comune per avere sostegno, e lo abbiamo anche chiesto a quella stessa comunità di artisti e artigiani che si è fatta sentire facendoci raccogliere più di mille firme in appena due mesi. Il vero tesoro di Carrara non è solo il marmo, ma chi lo sa lavorare". "L’Officina del Ponte di Ferro è un’unicità da salvaguardare – ha concluso Crudeli –. Fin da subito la sindaca Serena Arrighi e l’assessore Dazzi si sono messe a disposizione dell’associazione. Il Comune è a fianco di questi artisti nel cercare una soluzione".
Alessandra Poggi