MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

Pontremoli, mancano gli Oss al pronto soccorso. NurSind: “Servono interventi urgenti”

Il segretario territoriale Vatteroni: “Un solo operatore dalle 7 alle 20 è troppo poco"

Diego Vatteroni e Giusy Costantino (foto di Nicola Andreani)

Diego Vatteroni e Giusy Costantino (foto di Nicola Andreani)

Massa Carrara, 7 aprile 2025 – A Pontremoli mancano gli Oss al pronto soccorso, e il NurSind di Massa Carrara lancia un appello sulla difficile situazione: ““Infermieri demansionati, servono interventi urgenti”. Il segretario territoriale Vatteroni: “Un solo operatore dalle 7 alle 20 è troppo poco. Il sistema non regge più, questa disorganizzazione va a scapito della cittadinanza”. Scarsità di personale al pronto soccorso dell’ospedale di Pontremoli dunque: a denunciare le carenze, in particolare di Oss, è la segreteria di Massa Carrara del NurSind. La coperta è corta, si spiega dal sindacato delle professioni infermieristiche, e il personale infermieristico è costretto a sopperire alle carenze tecnico-organizzative dell’azienda.

Al pronto soccorso di Pontremoli - spiega Diego Vatteroni, segretario territoriale Nursind - dalle 7 alle 20 è prevista la presenza di un solo Oss. In caso di necessità, come ricoveri o consulenze radiologiche che necessitano di trasporti, viene allertato il servizio appaltato all’esterno, disponibile solo fino alle 16. Dalle 16 alle 20 l’eventuale chiamata viene girata all’Oss che si occupa dei trasporti inter-divisionali, il quale comunque lavora da solo. Inoltre, ultimamente, questa figura non sempre è in servizio e questo crea gravi disagi all’intera organizzazione gestionale, costringendo spesso gli infermieri a sopperire alle mancanze dell’Asl Toscana Nord-Ovest”. “Se il bisogno di un trasporto - prosegue spiega Nicola Andreani, segretario aziendale Nursind - si viene a verificare tra le 20 e le 21 allora viene allertato l’Oss che lavora in Medicina, il quale deve lasciare quello che sta facendo per andare a compensare l’assenza di Oss in pronto soccorso”. “Non è possibile - conclude Giusy Costantino, dirigente sindacale NurSind - pensare di compensare le carenze strutturali solo con la buona volontà del personale infermieristico, spesso costretto a svolgere mansioni non dovute. Deve essere chiaro a tutti che il sistema non regge più e che tutta questa disorganizzazione va a discapito della cittadinanza. Che senso ha investire denaro pubblico per un appalto esterno dei trasporti che funziona solo fino alle 16? Senza dimenticare il tema del demansionamento infermieristico: la Corte di Cassazione più volte ha ribadito il concetto del rispetto della dignità professionale infermieristica e delle competenze professionali. L’Azienda si metta all’animo misure tempestive, certe e risolutorie, così da evitare conflitto tra i ruoli”.