REDAZIONE MASSA CARRARA

Il futuro (incerto) del porto: “Problemi di sicurezza”. Servono integrazioni

Le controdeduzioni dell’Autorità portuale e il parere del Consiglio superiore. I Paladini: “Ha spazi stretti di manovra e sono interdette navi di grandi dimensioni”

Il futuro del porto di Carrara è incerto

Il futuro del porto di Carrara è incerto

Massa Carrara, 9 febbraio 2025 – Mentre tutta l’attenzione era rivolta alla Guang Rong incagliata al pontile di Marina di Massa, sono state pubblicate sul sito del ministero dell’Ambiente le controdeduzioni volontarie dell’Autorità portuale alle osservazioni dei Paladini Apuoversiliesi relativamente al prolungamento della banchina Taliercio del porto di Carrara. “La causalità della data, la stessa – dice la presidente dell’associazione ambientalista Orietta Colacicco – è infausta ma a nostro avviso ci sono dei riflessi di un aspetto sull’altro. Il problema dell’ampliamento del porto non riguarda più soltanto il fenomeno dell’erosione, che già basterebbe, ma è diventato anche un problema di sicurezza”.

Come si ricorderà, l’Autorità portuale ha richiesto l’assoggettabilità a Via (Valutazione di impatto ambientale) per il prolungamento della Taliercio, la banchina dove inizialmente era ormeggiata la Guang Rong. Il progetto prevede un prolungamento di 80 metri di lunghezza per 76 di larghezza per circa 6000 metri quadrati di superficie. Lo scopo è quello di poter ormeggiare in porto due navi da crociera contemporaneamente, anche quale anticipazione del Piano regolatore portuale, per cui si attende il parere del Consiglio superiore dei Lavori pubblici.

“Noi Paladini – continua Colacicco – esaminati i 73 documenti a corredo del progetto, nelle osservazioni avevamo sottolineato quanto i dati utilizzati siano superati, risalendo al 2012, ’13, ’18 e ’21, non tenendo conto che negli ultimi anni tutta la situazione è profondamente cambiata sia in termini ambientali che di trend di mercato. Gli eventi estremi sono una costante, quindi da prevedere e prevenire, vedi quello che è successo il 28 gennaio. L’Autorità portuale risponde che non ci sono problemi per le diverse criticità che abbiamo sollevato per l’inquinamento acustico, atmosferico, delle acque, per i dragaggi, ma soprattutto per la manovra, dove avevamo indicato la ristrettezza degli spazi che avrebbero potuto produrre disagi e persino incidenti. Ma a decidere non è l’Autorità portuale, ci penserà la commissione, tanto che sul suo sito c’è scritto “in attesa di integrazione” che significa che sono stati richiesti altri documenti. Un punto dolente c’è, la manovra in porto”.

“Il progetto – spiega Colacicco– fa sempre riferimento al parere del Consiglio dei Lavori pubblici n. 115/21. E il problema è la manovra, lo è sempre stato, visto che si scopre l’esistenza di un precedente “affare” negativo, n. 67/2021, richiamato in molte parti nel parere dell’8 marzo 2022 che è sì positivo ma in funzione di specifiche condizioni e raccomandazioni da rispettare. L’accesso al porto in sostanza è interdetto a navi di certe dimensioni. In più il parere del Consiglio superiore sottolinea che è necessaria una separazione delle funzioni commerciali e passeggeri per le garanzie di sicurezza delle operazioni di sbarco e imbarco. Infine suggerisce di “effettuare uno studio sulle ripercussioni sul traffico cittadino all’arrivo e alla ripartenza dei traffici crocieristici“. Inoltre i rimorchiatori a disposizione del porto ora sono di 40 tonnellate ma in condizioni di meteo avverse si dovranno usare rimorchiatori da 70 tonnellate: “Appare opportuno – afferma il Consiglio superiore – raccomandare che il porto si doti di rimorchiatori di maggiore potenza”. Quel giorno i rimorchiatori a Carrara erano fermi: perché?”.

“Tornando alla manovra – concludono i Paladini –, che è proprio il punto dolente per il progetto di prolungamento della Taliercio, le simulazioni tutte parlano di vento di Libeccio a 20 o 25 nodi. Ma il 28 gennaio il libeccio spirava a oltre 30 nodi. Ecco perché bisogna rifare tutte le simulazioni. Abbiamo chiesto e ci auguriamo che la Commissione decida di andare a Valutazione di impatto ambientale (Via). E se per il prolungamento di 80 metri della Taliercio c’è un rischio, figuriamoci con l’ampliamento del porto. A Carrara non c’è spazio e si vuole indossare un abito di due taglie di meno, così si pensa di spalmare il porto su più funzioni, senza sacrificare nulla, con nuove opere per ben 140.000 mq. Una follia”.