Porto, il ’giallo’ del piano. I Paladini a Barabotti: "E’ cambiato il progetto?"

"Secondo il deputato ci sarebbe l’ok alla razionalizzazione e non all’ampliamento. Puntare sul turistico con minor spazio per il commerciale ci troverebbe d’accordo".

Porto, il ’giallo’ del piano. I Paladini a Barabotti: "E’ cambiato il progetto?"

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Le dichiarazioni sul porto di Carrara del deputato massese della Lega, Andrea Barabotti, hanno suscitato reazioni nel mondo imprenditoriale e ambientalista legato alle sorti della spiaggia di Marina di Massa. "Secondo quanto dichiarato dall’ onorevole Barabotti – afferma Orietta Colacicco, presidente dell’associazione Paladini Apuoversiliesi – il ministro Salvini avrebbe dato un ok politico all’ampliamento del porto di Marina di Carrara, che non sarebbe però un ampliamento ma una razionalizzazione. Avrebbe anche detto che si attende il parere del Consiglio superiore dei Lavori pubblici e che l’approvazione potrebbe arrivare nei primi mesi del 2025. Al di là del fatto che si continuano a slittare i tempi – dice Colacicco – ci chiediamo invece se all’interno di queste dichiarazioni si intende che il progetto non sarà più quello presentato, anche perché il primo verbale del Consiglio superiore era stato molto critico e altrettanto lo è il decreto di chiusura Vas (Valutazione di impatto ambientale) firmato dai ministri dell’Ambiente e della Cultura in cui si chiede il perché nel piano ci sono dieci soluzioni progettuali e l’impatto ambientale di ognuna. Il Ministero pone condizione e suggerimenti che non sono semplici interrogativi, ma indicazioni di adempimenti".

"Certamente – continua la presidente dei Paladini – l’onorevole Barabotti ne saprà più di noi e in un certo modo questo ci rassicura perché probabilmente il suo disegno potrebbe anche trovare il nostro consenso, visto che punta molto sul turistico come noi abbiamo detto dal 2018 quando abbiamo presentato un’idea di conversione in porto turistico con un minor spazio per il commerciale. Nel dire però che già il presidente Sommariva aveva rassicurato che l’ampliamento del porto non avrebbe portato erosione si commette un errore. Lo stesso piano prevedeva un possibile impatto in termini di erosione di 500 metri a sud del porto, poi corretto in 3,5 km. Inoltre è un’affermazione contestata dalla relazione tecnica effettuata da noi con altre dieci associazioni del territorio commissionata all’Università di Pisa, dai tecnici del Comune di Massa e da tutte le osservazioni inviate nel corso della procedura di Vas. Ma allo stato attuale mancano dati per stabilire esattaente che danni provocherà alla costa. Perchè i danni ci saranno. E a nostro avviso non è sufficiente, come ha detto il sindaco Persiani, avere una ’compensazione’ dal porto per un danno ulteriore in aggiunta a quello già prodotto finora".

"Del resto – fa chiarezza Colacicco – come è riportato sul sito del Mase nel procedimento di assoggettabilità a Via (Valutazione impatto ambientale) richiesto dall’Autorità Portuale per il prolungamento della banchina Taliercio, che altro non è che il molo di sopraflutto, il 9 novembre l’Autorità Portuale ha inviato le integrazioni richieste dal Ministero perché la documentazione era stata ritenuta insufficiente. Poi forse si andrà a Via e ci vorrà tempo, perché tutti potranno inviare osservazioni. Diciamo questo anche nell’interesse di tutte le categorie economiche della costa apuana e della Versilia (balneari, albergatori, commercianti, campeggiatori nonchè nostri soci o a noi collegati) come pure dei villeggianti che sulla costa hanno investito, producendo ricchezza. Speriamo di avere un chiarimento, certi come sempre di trovare insieme un ampio dialogo in una platea di discussione ampia, quanto ampio è lo spazio geografico sul quale impatterà negativamente l’ampliamento del porto di Carrara, dal confine con Marina di Massa fino a Forte dei Marmi".