DANIELE ROSI
Cronaca

Porto, prolungamento banchina. Il Ministero risponde ai Paladini

Prolungamento della banchina Taliercio del porto di Marina di Carrara: il segretario generale del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Gennaro...

Orietta Colacicco

Orietta Colacicco

Prolungamento della banchina Taliercio del porto di Marina di Carrara: il segretario generale del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Gennaro De Vivo, ha risposto alla presidente dei Paladini Apuoversiliesi, Orietta Colacicco, promettendo l’invio ai Paladini del parere espresso dallo stesso Consiglio il 25 febbraio 2022, a cui si fa riferimento nei documenti inviati per la richiesta dell’Autorità portuale di assoggettabilità a Via (Valutazione impatto ambientale) per il prolungamento della banchina.

"Nei 73 documenti dell’Autorità portuale pubblicati sul sito del Ministero dell’Ambiente – dice Colacicco – il parere è più volte richiamato fra stralci e omissis e per noi è necessario esaminarlo nella sua interezza, soprattutto alla luce delle osservazioni al progetto che abbiamo inviato". L’Autorità portuale, informata della richiesta dal Consiglio, può “formulare motivata opposizione all’accesso, entro 10 giorni dal ricevimento della pec“, altrimenti il Consiglio invierà il parere ai Paladini.

Il progetto prevede un prolungamento della Taliercio di 80 metri rispetto alla banchina esistente, per una larghezza di 76 metri, e una superficie di circa 6000 mq. "Da sottolineare – afferma Colacicco – sono sia la titolazione del parere, che parla al plurale di “banchine interne al molo di sopraflutto“, e la data del 25 febbraio 2022, vale a dire pochi giorni dopo l’avvio del 7 febbraio della procedura di Vas (Valutazione ambientae strategica) per il Piano regolatore portuale. E’ singolare che prima che arrivi il parere del Consiglio sul Piano regolatore si richieda la verifica di assoggettabilità a Via al Ministero dell’Ambiente (26 settembre 2024) per un progetto che di per sé fa parte del Piano regolatore stesso. Perché? Verosimilmente si tratta di ragioni dettate dal mercato, anche se è sempre da considerare che si sta parlando di un’opera da 10 milioni, con un cronoprogramma di 10 mesi che porterebbe comunque disagi in termini di inquinamente, dragaggi e balneabilità, che soprattutto si basa su dati da aggiornare. Molte cose sono cambiate rispetto a quelli considerati, in termini ambientali, dove gli eventi estremi sono diventati una costante, e di mercato delle navi da crociera, ora molto più lunghe. Con le navi attuali, che nella maggioranza superano i 320 metri, non c’è spazio sufficiente per la manovra e il rischio di incidenti è alto".

"Marina di Carrara – conclude Colacicco – é un porto di ridotte dimensioni. Bisogna fare delle scelte e, come detta un crescente trend di mercato, posizionarsi verso il lusso, dove le navi sono decisamente più snelle, ma dove occorre una organizzazione e un’accoglienza di alto livello. Si può fare e i Paladini lo avevano proposto già nel 2018 con una conversione da porto commerciale a turistico (con una parte per il commerciale) senza alcun ampliamento. Questo porterebbe ricchezza e nuovo lavoro a Carrara e a tutta la costa apuoversiliese, che il porto ha colpito e continua a colpire causando l’erosione della spiaggia fino a 150 metri."