Progetto di prolungamento della banchina Taliercio del porto di Marina di Carrara: un mare di problemi e criticità. L’associazione Paladini Apuoversiliesi ha inviato le sue osservazioni al Ministero dell’ambiente: un documento di 18 pagine in cui mette sotto la lente i 73 documenti pubblicati sul sito del Mase e inviati dall’Autorità di sistema portuale. Secondo i Paladini sono necessari altri dati, prove e simulazioni aggiornati. "Per procedere, se non altro per un principio di prudenza – affermano – riteniamo si debba ricorrere a Valutazione di impatto ambientale (Via) sia per questo progetto che per l’integrabilità con eventuali e non auspicati sviluppi futuri".
"Emergono infatti – dice la presidente Orietta Colacicco – criticità per l’inquinamento acustico, atmosferico, delle acque, per i dragaggi, per la lunghezza temporale delle manovre e la sua difficoltà determinate dalla ristrettezza degli spazi, tali per cui bisognerà scongiurare qualunque tipo di incidente. Incidenti che provocherebbero ulteriori inquinamenti e danni. Da considerare anche i possibili ritrovamenti archeologici, o comunque storici, e l’erosione costiera, frettolosamente scartata. Ci si è basati sulla ’Carta delle aree con problematiche di dinamica costiera’ della variante al Piano strutturale del Comune di Carrara adottata l’11 dicembre 2012, come se in 13 anni nulla fosse cambiato. E questo è il problema principale. Come già nel caso della procedura di Vas per il Piano regolatore portuale, i dati utilizzati per prove, simulazioni e relazioni sono vecchi e superati, quindi insufficienti".
Ma cosa prevede il progetto? "Il prolungamento della banchina Taliercio di 80 metri in prosecuzione della banchina esistente in senso longitudinale, di questi 25 metri sarebbero già previsti dal Piano regolatore vigente. Altri 55 metri invece sarebbero compresi in una proposta di Atf (Adeguamento tecnico funzionale) riportata nel parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici del 2021. Trasversalmente la banchina avrà una larghezza di 76 metri, per un totale di circa 6000 metri quadrati. Ma questo parere non è compreso nei documenti e noi vorremmo acquisirlo nella sua interezza (richiesta già avanzata al Consiglio). Lo scopo dell’opera, che nei vari documenti, generando un qualche dubbio, non è sempre lo stesso, è quello “di realizzare un sistema di ormeggio per l’accosto di una grande nave cruise alla testata della banchina Taliercio nonché gli interventi funzionali al sistema di ormeggio per l’accosto stesso” . Nel documento sulla manovra, e come risulta dalle simulazioni, lo scopo è quello di ospitare all’interno del porto due navi da crociera: si parla della contemporanea presenza di unità bulk carrier e cruise alla stessa banchina, cosa che non risulta nelle simulazioni. Piacerebbe avere un chiarimento, ma in ogni caso il prolungamento potrebbe far parte delle opere dal nuovo Piano regolatore portuale, qualora approvato, di cui si attende il parere del Consiglio superiore, annunciato dopo l’estate, poi in novembre e ora nella prossima primavera".
I Paladini hanno analizzato il progetto punto per punto mettendo in luce tutte le sue lacune e superficialità. "Appare quanto meno discutibile – dicono – affermare ora che il progetto di prolungamento della Taliercio “non traguarda alcun incremento dei transiti navali e del traffico veicolare indotto“ perché verrebbe a cadere la necessità dell’opera. Nel documento sulla manovra si parla poi di una lunghezza media delle navi di 285 metri per una larghezza di 32,25 metri. Ma queste misure sono ampiamente superate dal mercato. Le ultime navi da crociera varate raggiungono anche 362 metri, con lo zoccolo più numeroso di navi da 320 metri. Su 40 navi da crociera che abbiamo schedato, solo 6 hanno misure idonee a quelle prese in esame. Ma ci sono altre criticità a partire dalla simulazione per la cruise che ha dato esito positivo sino a venti di 25 nodi da sud ovest mentre ormai gli eventi estremi sono una costante. Altre criticità sono i fondali all’interno del porto, che necessitano di essere portati a 12.5 metri per cui sarà necessaria una intensa attività di dragaggio che di per sé potrebbe portare inquinamento delle acque e possibili ripercussioni anche sull’erosione costiera, invece esclusa. E poi il tempo di ormeggio, considerato l’alto numero di manovre necessarie, sarà elevato, molto di più di 20 minuti, cosa che non piacerà ai crocieristi e che porterà un aumento dell’inquinamento sonoro e dell’aria".