
"Poste, no alla privatizzazione". Dipendenti in ansia per i futuro
Il sindacato autonomo Failp-Cisal di Massa, rappresentato da Anna Maria Mosti (nella foto), ha incontrato, unitamente agli altri sindacati di categoria, i lavoratori di Poste Italiane della provincia per arginare la previsione del Governo di cedere sul mercato ulteriori quote del capitale azionario di Poste. Mosti ha stigmatizzato la complessità e criticità lavorative a causa di questi processi in atto, privatizzazione e piano industriale, che incidono ed incideranno sempre più sul benessere psico-fisico del singolo dipendente e in ricaduta sul benessere organizzativo. "Ecco perché ora più che mai necessita un fronte sindacale unitario che metta al centro la persona in quanto lavoratrice/lavoratore e condivida condizioni compatibili con gli obiettivi aziendali che non devono andare su un unico binario cioè il solo profitto aziendale" dichiara Mosti. Questi i temi affrontati in assemblea: esame del nuovo Piano Industriale di Poste che prevede una riduzione di organico di almeno -6mila unità entro il 2028 con una previsione di aumento ulteriore di produttività pro capite del +26%; trattativa nazionale per il rinnovo del Ccnl che procede con un confronto molto complesso impostato su una piattaforma rivendicativa con richiesta di aumento medio delle retribuzioni di 260 euro; riorganizzazioni del servizio di recapito con le preoccupazioni che derivano dall’imminente scadenza fissata al 2026 della Convenzione per il servizio pubblico universale con il Governo. Il confronto con i lavoratori ha messo anche in evidenza la situazione di carenza di personale che si trascina negli Uffici postali. "Al fine di far sentire al Governo – chiude la nota - la voce dei lavoratori, si invitano tutti i lavoratori di partecipare alle manifestazioni del 18 maggio a Firenze e 30 maggio a Roma".