REDAZIONE MASSA CARRARA

Preghiera corale per la pace a Massa davanti alla statua di Papa Giovanni XXIII

Fedeli apuani si sono riuniti a Campareccia, presso il monumento a Papa Giovanni XXIII, per pregare per la pace nel mondo. La statua è stata inaugurata nel 1973 e reca una pietra della casa natale del Pontefice. Un appello alla pace e al rispetto reciproco.

E’ stato un paesaggio mozzafiato di rocce marmoree il luogo che, in un evento singolare nel suo genere, ha visto riunirsi a raccolta un gran numero di fedeli apuani nella giornata di domenica. L’aria aperta dei monti sopra Massa e, più precisamente, la località di Campareccia, dove sorge il monumento in onore di Papa Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli) restaurato lo scorso anno, ha accolto l’appello dei tanti fedeli presenti. Lo scopo? Riunirsi in preghiera per sostenere la pace nel mondo. In un clima mondiale di conflitti, drammi e gravi tensioni è stato un evento più che opportuno la messa all’aria aperta che si è svolta ai piedi della statua. Don Primiero Scortini, canonico della Cattedrale di Massa e parroco di Antona, San Carlo e Pariana, ha scelto il monumento nel cuore delle Apuane come luogo di ritrovo delle sue comunità dove padre Gianfranco Lazzari dei Cappuccini del Convento di Massa ha presieduto la messa. A questo momento di raccoglimento religioso hanno partecipato anche il sindaco di Massa, Francesco Persiani, e le autorità civili. Il grandioso monumento venne inaugurato nel 1973 da monsignor Loris Capovilla, segretario particolare del Pontefice che tra il 1958 e il 1963 governò la Chiesa in un pontificato che ha portato grandi novità sia all’interno che all’esterno della Chiesa stessa. La statua reca una pietra proveniente dalla casa natale del Pontefice, a Sotto il Monte (Bergamo). L’epigrafe, ai piedi della figura del ’Papa Buono’ dice: “Papa Giovanni XXIII, illuminato promotore del Concilio Vaticano II, messaggero evangelico di fraternità e di pace, guidi gli apuani, l’Italia, il mondo alla concordia, all’unità, al progresso” è invece sormontata dalla copia in bronzo dell’artistica miniatura della ’Humanis Salutis’, il documento con il quale venne indetto il Concilio ecumenico Vaticano II. E’ quindi alla pace e al rispetto reciproco che si appellano ancora una volta la Chiesa e i fedeli, nella speranza che queste preghiere vengano finalmente ascoltate.