Lunigiana (Massa Carrara), 30 aprile 2018 - «Gesù mi stava inseguendo e io sfuggivo. Ma Lui mi aspettava più avanti». E così si sono ritrovati. Sono le parole di un commosso don Maurizio Marchini, che ieri mattina ha celebrato la sua prima Santa Messa nella parrocchia di Caniparola, Comune di Fosdinovo. Una celebrazione davanti ad amici, compaesani, familiari, che arriva al termine di un percorso di fede molto lungo. Già, perché don Maurizio, 71 anni, insegnante di storia dell’arte, prima nelle scuole medie e poi negli istituti superiori, non solo ha una laurea in storia dell’arte ma anche il titolo di studio del Dams di Bologna.
E’ diventato anni fa uno scenografo importante che ha allestito opere liriche in alcuni dei più celebri teatri d’Italia. Nel frattempo si è fatto una famiglia, moglie e due figlie. E una fede incrollabile. Così, dopo l’annullamento del matrimonio da parte della Sacra Rota, ha studiato teologia allo Studio teologico interdiocesano di Camaiore ed è diventato direttore del Museo diocesano di Sarzana.
Nel 2013 è diventato diacono permanente e la settimana scorsa è stato ordinato sacerdote dal vescovo Giovanni Santucci. Ieri mattina era sorridente, ha abbracciato tutti coloro che sono venuti a Caniparola e che hanno riempito la grande chiesa. «Sono riuscito trattenere un po’ di emozione - ha confessato al termine della celebrazione - ma poi non ce l’ho più fatta, mi tremava la voce. Voglio ringraziare tutte le persone che che mi sono state vicine nel mio cammino di fede, Don Adriano in particolare, che è stato parroco di Caniparola per 49 anni. Dopo di lui si sono alternati diversi sacerdoti, ma non ne abbiamo mai avuto uno residente qui, è sempre stato il suo cruccio. Per me è significativo aver celebrato a Caniprola la mia prima Messa».
Non sa ancora, infatti, dove sarà il suo incarico. La felicità del paese ha spazzato via per un po’ i brutti ricordi legati a don Luca Morini, ribattezzato don Euro, che si appropriava delle elemosine dei parrocchiani per fare la bella vita, anche con gli escort. «Oggi è un momento particolare e la comunità è in festa - ha detto dall’altare don Giovanni Perini, ex parroco di Aulla, ora a Caniparola - siamo grati al Signore per il regalo che ci ha fatto. Lui sceglie i preti perché la sua lingua vitale possa raggiungere il mondo e auguro a don Maurizio di essere strumento nelle mani del Signore, per portare la sua pace e il suo amore nel mondo. Un prete è prete non di un piccolo territorio, ma del mondo intero».