REDAZIONE MASSA CARRARA

Pri spaccato sul porto. Carrara sostiene il nuovo ampliamento. Massa ’frena’ il piano

L’Edera della città del marmo per la riorganizzazione attesa da 40 anni. La sezione Mazzini invece si dice preoccupata per erosione e turismo . E chiama in causa Persiani: "Il sindaco difenda i nostri interessi".

L’Edera della città del marmo per la riorganizzazione attesa da 40 anni. La sezione Mazzini invece si dice preoccupata per erosione e turismo . E chiama in causa Persiani: "Il sindaco difenda i nostri interessi".

L’Edera della città del marmo per la riorganizzazione attesa da 40 anni. La sezione Mazzini invece si dice preoccupata per erosione e turismo . E chiama in causa Persiani: "Il sindaco difenda i nostri interessi".

Il porto e il suo potenziamento fa spaccare il Partito repubblicano. Se soltanto alcune settimane fa l’Edera di Carrara, da sempre in prima linea per rivendicare la paternità dello scalo all’allora parlamentare Eugenio Chiesa, si era espressa lo scorso aprile a favore "del nuovo piano regolatore in fase di approvazione", oggi vediamo uno strappo con i membri di Massa, che chiama in causa la "necessità di difesa dell’arenile massese". Un tema, quello del porto e dell’erosione, che ha molto fatto parlare in passata e sicuramente continuerà a far parlare le due città e i suoi rappresentanti politici per molto tempo ancora.

"Le recenti dichiarazioni del sindaco Francesco Persiani – scrive la sezione Mazzini – circa una possibile convivenza tra il potenziamento del porto di Carrara e la difesa dell’arenile massese, basata su un confronto tra i progetti compatibili, destano in noi repubblicani massesi un giustificato allarme. È comprensibile che chi abbia interesse specifico all’ampliamento del porto di Carrara escluda che esso abbia influenzato l’erosione che da decenni affligge il litorale apuano. La colpa, si sa, è sempre di qualcos’altro: la riduzione degli apporti del Magra piuttosto che le correnti. Non è però comprensibile come gli interessi della comunità e dell’economia massese possano venire subordinati a scelte politiche ecumeniche che la danneggiano o che, potenzialmente, potrebbero ulteriormente danneggiarla. Nel dubbio comunque prevale un principio di cautela, nell’interesse della comunità, che dovrebbe essere intrinseco all’agire secondo principi di buona politica".

"Certo – proseguono –, non siamo più al tempo del Comune unico di Apuania e le amministrazioni sono oggi separate. Ci aspettiamo perciò che il sindaco di Massa si occupi e difenda gli interessi dei massesi. Come del resto hanno dimostrato, e continuano a dimostrare di saper fare, gli amministratori carraresi. Comprendiamo bene che il porto sia necessario per trasportare i blocchi informi da spedire altrove (e qui si dovrebbe aprire un discorso serio sulla filiera del marmo), ed anche le produzioni meccaniche dell’ex Pignone. Questo, però, non può avvenire a danno del turismo e dell’ambiente massese che il sindaco ha il sacrosanto dovere di difendere prima ogni altra cosa. Da anni, ed anche recentemente, come repubblicani, nel totale disinteresse delle forze politiche di ieri e di oggi, ribadiamo la necessità di porre al centro dell’azione politica, iniziative di rilancio della nostra città del settore turismo".

"La ferma tutela – proseguono – dell’arenile e dell’ambiente, assieme alla salubrità delle acque, costituisce il principale ambito di intervento nel quale vorremmo vedere impegnati i nostri amministratori. Vorremmo sapere, in modo particolare, se il Comune di Massa abbia un progetto definitivo e condiviso per il ripascimento e la salvaguardia, per i decenni a venire, dell’arenile massese. Se questo progetto esiste, lo vuole, per favore, fare conoscere alla città e ai suoi elettori? Auspichiamo che anche altre forze politiche di opposizione, silenti, condividano la nostra visione e la nostra richiesta. Non vorremmo davvero che il ventilato progetto riguardante il potenziamento del porto fosse l’anticamera di un ’de profundis’ per la spiaggia e per l’economia turistica massese".