Prima nazionale per un docufilm sui migranti

Stasera a Massa, al festival 'La Cappuciniana', verrà proiettato il docufilm 'A sud di nessun nord' che affronta il tema dell'immigrazione. Realizzato in collaborazione con Casa Betania e Fondazione Migrantes, il film vuole sensibilizzare sulle storie dei minori non accompagnati ospiti del Centro di accoglienza locale. Un progetto sociale per aprire il dialogo e combattere i pregiudizi.

Prima nazionale per un docufilm sui migranti

Stasera a Massa, al festival 'La Cappuciniana', verrà proiettato il docufilm 'A sud di nessun nord' che affronta il tema dell'immigrazione. Realizzato in collaborazione con Casa Betania e Fondazione Migrantes, il film vuole sensibilizzare sulle storie dei minori non accompagnati ospiti del Centro di accoglienza locale. Un progetto sociale per aprire il dialogo e combattere i pregiudizi.

Stasera, alle 21, all’interno del festival ’La Cappuciniana’ al Convento dei Cappuccini di Massa, verrà proiettato, in prima nazionale, il docufilm ’A sud di nessun nord, la nazionalità è un evento puramente casuale’, diretto dal regista Fabrizio Ferrante e scritto a due mani da Maurizio Bonugli e Selenia Erye (nella foto). La voce narrante è quella dell’attore fiorentino Gabriele Bonafoni. Il progetto del docufilm è stato condiviso e realizzato in collaborazione con Casa Betania e Fondazione Migrantes. E’ un’opera a sfondo sociale, il cui scopo è quello di risvegliare le coscienze e aprire un dibattito costruttivo sul tema dell’immigrazione e degli sbarchi. I tre artisti apuani sono stati mossi dal desiderio di dare voce ai ragazzi (minori non accompagnati) ospiti del Centro di accoglienza presso il Seminario vescovile di Massa Carrara, perché fermamente convinti che dietro a ogni persona vi sia una storia da raccontare, da conoscere e rispettare. Solo l’ignoto porta al pregiudizio e alla non accettazione. "Il progetto – dice Fabrizio Ferrante – è nato grazie a un pallone rimbalzato nel cortile dell’abitazione di Maurizio Bonugli che, incuriosito e attento a tutto ciò che gli accade attorno, ha trasformato quel pallone in un’idea per raccontare una bellissima storia. Ne abbiamo parlato assieme, e con Selenia, e con grande entusiasmo è iniziata l’avventura. Nella mia carriera ho avuto modo di fare esperienze nel sociale, di documentare eventi, ma con questo progetto, in cui credo molto, vorrei davvero che si potesse aprire un varco nelle coscienze,. Lo scopo di un regista è anche questo".