Priorità? La sicurezza. Vigili urbani e volontari in via Alta Tambura a presidio del blocco

Il comandante della municipale: "Questa non è fruizione dei monti. In due anni 500 sanzioni per la sosta selvaggia e i soccorsi non passano". Controlli anche sulla colonizzazione del fiume, con divani, tavoli e altro .

Priorità? La sicurezza. Vigili urbani e volontari in via Alta Tambura a presidio del blocco

Priorità? La sicurezza. Vigili urbani e volontari in via Alta Tambura a presidio del blocco

"Se qualcuno si fa male e l’ambulanza non passa, chi se la prende la responsabilità?" Nell’interrogativo del comandante della Polizia municipale, Giuliano Vitali, la ragione del provvedimento firmato l’11 giugno in cui istituisce il divieto di transito e sosta nelle frazioni di Guadine, Resceto, Casania, Redicesi e Gronda, tutti i sabati e le domeniche dal 29 giugno all’8 settembre. Divieto che varrà anche mercoledì 14 e giovedì 15 agosto. Uniche eccezioni: residenti, scooter e moto. Un divieto, quello estivo per via Alta Tambura, arrivato dopo le annose lamentele dei residenti e gli esposti arrivati in Procura.

Un provvedimento adottato per ragioni di sicurezza. Ogni anno nella stagione estiva un numero molto considerevole di persone percorre e parcheggia in via Alta Tambura, nelle località Guadine e Gronda sopratutto, per fare il bagno nel torrente Renara. Il risultato? Sosta selvaggia e transito difficile quando non completamente bloccato. E per i residenti, che la strada la usano per andare al lavoro o a casa, per i mezzi di soccorso che arrivano a risolvere emergenze a volte vitali, è un dramma. Annoso. Così nei fine settimana, dalle 8.30 alle 17.30, stop alle auto, eccetto quelle di residenti, domiciliati e di chi si nei paesi di montagna arriva per lavorare.

"Ho preso questa decisione – spiega il comandante Giuliano Vitali – in quanto, se abbiamo uno spazio limitato che non può accogliere tutti, bisogna fare delle scelte prima che succeda qualcosa. Sono anni che la situazione va avanti così: tutti hanno visto ma non è stato fatto niente". Come si controllerà l’accesso? "Dalle 8.30 alle 17.30 avremo alla transenna personale nostro e ci darà una mano l’associazione dei carabinieri. Per i residenti non c’è nessuna limitazione. E nemmeno per gli altri c’è pregiudizio, nel senso che fino al venerdì possono tranquillamente salire con le auto mentre nel fine settimana potranno salire solo con i ciclomotori".

Una decisione ponderata quella del comandante Vitali, presa di concerto con l’amministrazione comunale. "In due anni abbiamo elevato circa 500 sanzioni perché la gente parcheggia lungo la strada e i mezzi di soccorso non passano – spiega –. Questa non è fruizione della montagna. E non possiamo ogni sabato partire per la rimozione di mezzi in sosta selvaggia. Sono stato personalmente alle Guadine e circa 150 pass sono già stati assegnati. Per le attività non ci sono problemi: chi deve andare al B&b, al rifugio oppure salire per escursionismo con il Cai, basta che ci comunichi la targa e il passaggio è consentito. Così come per le manifestazioni. La questione è che essendo uno spazio limitato, non si può tollerare una marea di gente che butta immondizia nel fiume. Poi ci chiamano, si lamentano e vorrebbero un vigile ogni due metri".

Via Alta Tambura si sta preparando ad affrontare le nuove regole. "Abbiamo messo altri cartelli di divieto, faremo anche le strisce orizzontali, stiamo procedendo con il taglio dell’erba, la sistemazione di spazi per la raccolta dei rifiuti – dice il comandante –. Il divieto di sosta va dal bivio fino all’abitato di Guadine, in prossimità del bar. La cosa è chiara: vigili del fuoco e ambulanze devono avere la possibilità di passare liberamente. Chi vuole andare al fiume in quei luoghi deve sapere che il sabato e la domenica non c’è posto per parcheggiare ma si può andare in moto".

Nel mirino della polizia municipale anche le segnalazioni sugli usi non corretti del torrente. "Dobbiamo cercare di evitare che la gente colonizzi il fiume, ovvero che il sabato arrivi lì con divano, tavoli e altro, occupando spazi – spiega Giuliano Vitali –. La prima cosa da fare è rendere transitabile la zona: cominciamo a fare week end rispettosi". Il comandante ricorda l’episodio del bambino che si è fatto male sull’alveo: "Lo hanno tirato fuori a mano e portato fino al bivio. Qualcosa bisogna fare. Lì basta che ce ne sia uno che si fa male e io questa responsabilità non me la voglio prendere". E aggiunge: "Nessuno vuole ostacolare l’economia della montagna. E nessun ostacolo per chi vuole andare a trovare i parenti. Se ci fossero spazi per tutti non ci sarebbero problemi ma avere ambulanze ferme perché in strada ci sono parcheggiate le auto di chi sta mangiando l’anguria nel fiume, non mi sta bene".

Sarà dunque un’estate “legalizzata”, nel rispetto della normalità, dell’ambiente e di chi abita in quei paesi. E’ nota la presenza di famiglie numerose che si insediano in alveo comportandosi come “proprietari” delle acque fresche del torrente e delle sue pozze, alimentando litigi che sfiorano risse. Anche questo è un punto che sarà tenuto sotto controllo. Il pass/contrassegno verrà rilasciato a quelli che ne avranno diritto dalla Polizia Municipale inviando domanda pass alla mail della Polizia Municipale di Massa: [email protected]

Angela Maria Fruzzetti