ALFREDO MARCHETTI
Cronaca

Processo ai carabinieri di Aulla: "Massima fiducia nella giustizia"

"Esprimiamo totale fiducia nella magistratura e chiediamo con fermezza che sia fatta luce su tutti gli episodi che hanno condotto...

"Esprimiamo totale fiducia nella magistratura e chiediamo con fermezza che sia fatta luce su tutti gli episodi che hanno condotto i nostri colleghi alla gogna mediatica, provocando danni gravissimi in termini di reputazione e immagine, per motivazioni che solo la sentenza potrà spiegare": lo dichiara la Segreteria regionale della Toscana del Nuovo Sindacato Carabinieri in merito alla vicenda che vede protagonisti i militari della stazione di Aulla. I fatti, risalenti al 2017, riguardano i presunti pestaggi, gli abusi e le violenze che, secondo l’accusa, si sarebbero consumati in caserma.

Nei giorni scorsi, la segreteria di Nsc Toscana, insieme alle segreterie provinciali alla presenza del segretario generale, ha presenziato alla discussione finale, durante la quale gli avvocati Camilla Urso e Giampaolo Carabelli. "Nello specifico – spiega Nsc Toscana – l’avvocato Camilla Urso ha posto l’accento sulla credibilità delle varie e, a questo punto, presunte parti offese, ricostruendo in maniera minuziosa le situazioni determinatesi e, contestualmente, smontando le tesi dell’accusa relative ai pestaggi denunciati, con dati di fatto. L’avvocato Giampiero Carabelli, invece – prosegue la Segreteria regionale – ha sottolineato la mancata consegna alla difesa degli atti, registrazioni delle intercettazioni, che non ha permesso di acquisire elementi utili alla difesa stessa. Successivamente, lo stesso legale ha ripercorso quanto riferito dal teste Generale Emanuele Saltalamacchia e le sue dichiarazioni - agli atti - che spiegherebbero verosimilmente le ragioni della particolare attenzione, da parte dell’autorità giudiziaria, su una vicenda che, dopo sette anni, mostrerebbe solo tanta soggezione verso certe situazioni e la piena correttezza dei colleghi operanti. Riponiamo la massima fiducia nell’organo giudicante e attende serenamente l’atto con cui la giustizia sarà ristabilità".