
Avere debiti e ottenere nuovi finanziamenti per pagarli non è un reato ma non è stato bello assistere, in Tribunale a Massa, alla deposizione dell’appuntato Moreno Lalli. Parliamo di uno degli investigatori incaricati dalla Procura di indagare sull’allora tenente dei carabinieri Rosa Sciarrone (nella foto), a quel tempo comandante del Nucleo operativo radiomobile di Massa. L’ufficiale dell’Arma è accusata di peculato ed è sospesa dal servizio. E ieri mattina l’appuntato ha spiegato che, oltre a controllare le disponibilità economiche della Sciarrone (che era presente in aula), il pm Jacopini aveva chiesto e ottenuto di controllare il conto corrente di tutti i carabinieri che in quel momento facevano parte del Norm. Tutto normale salvo i dati relativi all’ex tenente che allora non aveva un conto corrente bensì quattro. E quattro tra carte di credito e debito. Poi l’appuntato ha sciorinato i nomi delle banche e delle finanziarie con la Sciarrone aveva rapporti: Banca Santander, Bnl, Poste Italiane, Compass, Findomestic e anche la banca della Toyota con cui tratti se compri una vettura a rate. Senza scordare la cessione del quinto. Si è parlato anche del debito contratto dalla Sciarrone con la vedova del maresciallo Taibi, assassinato a Carrara. Soldi restituiti, ma l’appuntato ha letto i messaggi con cui la Sciarrone rispondeva alle sollecitazioni della donna alla quale i soldi (5mila euro) servivano per pagare spese di condominio e libri per i bimbi. Nella deposizione si è parlato anche dei 9 monili d’oro che dovevano essere restituiti (non era stata provato fossero refurtiva) e di cui non è trovata traccia in deposito. La difesa ha chiesto una perizia su tutto.
A.Lup.