Profughi, in due mesi spesi 726mila euro. Tra i sindaci c’è chi è contento e chi no

Sono 355 gli ospiti delle strutture e costano mille euro a test

Un gruppo di profughi

Un gruppo di profughi

Massa Carrara, 21 settembre 2016 - I 355 profughi ospitati nelle strutture dell’intera provincia di Massa Carrara,nei mesi di agosto e settembre, sono costati allo Stato ben 726mila euro. Lo stabilisce un decreto della Prefettura di Massa Carrara che dispone la proroga delle convenzioni in corso per l’espletamento del servizio di accoglienza agli operatori economici in attesa della nuova gara d’appalto. Circa 1.000 euro al mese per ogni ospite. Le cifre sono elencate nel documento suddivise per le 20 strutture individuate sul territorio che si occupano di questi servizi sociali.

Ecco l’elenco, nel dettaglio, con la cifra bimestrale: Aulla e Villafranca (17 posti) 35.361,70 euro; Bagnone (10) 20.801; Fosdinovo (9) 18.666; Carrara,Viale XX Settembre (20) 39.990; Fivizzano (20) 39.707; Massa Via Lombardo a Marina (70) 141.493,80; Massa Via del Casone (12) 27.280,12; Massa Via Petrarca (8) 16.048; Massa Via Bozzone (18) 37.332; Montignoso (23) 47.702; Mulazzo (30) 60.620; Pontremoli (23) 46.545,10; Villafranca (10) 20.740; Massa Poveromo (8) 16.660, Massa Ronchi (7) 14.518; Carrara Gragnana (24) 47.580; Carrara e Tresana (14) 29.036; Filattiera (8) 16.640; Podenzana (12) 24.480; Licciana Nardi Terrarossa (12) 24.888. Limitarsi a leggere i numeri del fenomeno è comunque semplificatorio; tra l’altro in questo elenco non sono compresi i rifugiati che sono gestiti dai progetti Sprar condotti dall’Arci.

SOTTOLINEA questo concetto il sindaco di Licciana Nardi Enzo Manenti: «In Comune di Licciana ne abbiamo fino a 18 al Masero ( la cifra varia), 5 a Monti, 12 a Terrarossa, poi c’è lo Sprar che è il modello che offre più risposte. I costi li conosciamo, sono quelli stabiliti a livello internazionale e sostenuti dallo Stato, non dai Comuni. Le associazioni di volontariato del nostro territorio sono state disponibili, non si sono registrati particolari problematiche nella gestione dell’accoglienza anche se l’impegno non è facile per far convivere linee e culture diverse. Puntiamo a realizzare progetti di integrazione. regionali per impegnare gli ospiti a rendere produttivo il tempo di questo percorso. E’ però importante che questa accoglienza non diventi un business«. Ha un approccio decisamente più polemico il sindaco di Villafranca Filippo Bellesi. « Le cifre parlano da sole - avverte - , una spesa enorme per dare risposte inefficaci ad un’accoglienza a senso unico costretta dalla mancanza di politiche che non ci difendono da una vera e propria invasione. Tra l’altro non sono tutti profughi, infatti molti non ottengono lo status di rifugiato, ma comunque rimangono ugualmente a bighellonare con gli smartphone e vengono a costare allo Stato a scapito di tanti cittadini che non riescono ad arrivare alla fine del mese o che hanno perso il lavoro«. Il sindaco di Tresana Matteo Mastrini, non commenta i costi dell’accoglienza, puntando sulle opportunità di integrazione. Ha chiesto all’associazione che gestisce i profughi nel suo comune con il progetto della Prefettura di aderire al regolamento per i lavori di pubblica utilità, in modo da impegnare i rifugiati. « Un modo per farli sentire utili - afferma -, ma l’adesione e ovviamente volontaria. Chi accetterà di impegnarsi nel progetto sarà coinvolto a partire dal prossimo mese di ottobre 3 volte la settimana dalle 8 alle 12 in interventi di manutenzione di infrastrutture pubbliche«.

N.B.