Monasterio incontra le categorie produttive del territorio. "Gli ospedali non sono isole, ma si alimentano delle energie della comunità, energie a cui loro stessi contribuiscono", ha detto per l’occasione il direttore generale Marco Torre. L’incontro, che si è svolto con la partecipazione anche delle istituzioni, ha avuto l’importantissimo scopo di "rinsaldare il rapporto tra Monasterio e il territorio". L’evento ’Mettici il cuore’: scopri e sostieni Monasterio, realizzato con il prezioso contributo della titolare dell’Eden e delle imprese Gelocrem e Montepepe, Sabrina Giannetti, è inserito nella cmpagna di crowdfunding per la costruzione di una nuova casa di accoglienza intitolata alla mascotte Aisha. L’incontro è stato aperto dal dottor Marco Torre, il quale ha ripercorso la storia dell’Ospedale del Cuore, dall’Opa (Ospedale pediatrico
apuano) ai momenti di difficoltà in cui la struttura ha temuto per la sua sopravvivenza, fino ad oggi con Monasterio riconosciuta eccellenza nazionale e internazionale. Il direttore generale ha poi colto l’occasione per illustrare i risultati di Monasterio e i progetti di cura, ricerca e accoglienza che sta portando avanti, evidenziando il ruolo prezioso della Fondazione Luigi Donato per Monasterio. L’ ente del terzo settore, presieduto dal campione Marco Tardelli, è nato proprio con la finalità esclusiva di sostenere Monasterio e i suoi progetti, primo fra tutti, in questa fase, quello della nuova Casa di accoglienza, intitolata alla mascotte Aisha. Alla Casa sono stati, infatti, dedicati gli interventi della dottoressa Sandra Von Borries, l’ideatrice di Aisha, mascotte dell’Ospedale del Cuore e dell’ingegnere Emanuele Donadel, progettista della casa. Sandra von Borrries, madre di una bambina (ora giovane donna) curata all’Ospedale del Cuore, ha raccontato come è nata Aisha, scimmietta allegra con il cuore birichino che aiuta i bambini con cardiopatia a vivere in serenità il percorso di cura. L’ingegnere ha descritto il progetto evidenziando l’ecosostenibilità della casa che sarà completamente integrata nell’uliveto a monte dell’Ospedale. I partecipanti, imprese e associazioni di categoria hanno mostrato grande interesse per l’argomento, riconoscendo quanto sia prezioso poter contare su una struttura come l’Ospedale del cuore.
"La nuova Casa di accoglienza per i bimbi cardiopatici – ha aggiunto Torre – sta sorgendo nel nostro uliveto e ospiterà i nostri piccoli pazienti, ma la sua costruzione sarà un risultato non solo nostro, ma di un’intera comunità".