
Diego Vatteroni e Giusy Costantino del sindacato Nursind
La situazione al pronto soccorso dell’ospedale di Pontremoli è critica: il NurSind, sindacato delle professioni infermieristiche, denuncia una grave carenza di operatori socio-sanitari che mette a dura prova il personale e il sistema sanitario locale. La coperta è corta e gli infermieri in servizio sono costretti a supplire alla scarsità di Oss facendo il loro lavoro. Il sindacato denuncia il demansionamento infermieristico, sottolineando che la Corte di Cassazione più volte ha ribadito il concetto del rispetto della dignità professionale infermieristica e delle competenze professionali. Dalle 7 alle 20 al pronto soccorso pontremolese è presente un solo operatore socio-sanitario che non riesce a fronteggiare tutte le esigenze del reparto. In caso di necessità, come ricoveri o consulenze radiologiche che necessitano di trasporti, viene allertato il servizio appaltato all’esterno, disponibile solo fino alle 16. Dalle 16 alle 20 l’eventuale chiamata viene girata all’Oss che si occupa dei trasporti inter-divisionali, che comunque lavora da solo.
E ultimamente questa figura non sempre è in servizio e ciò crea gravi disagi all’intera organizzazione, costringendo spesso gli infermieri a sopperire alle mancanze dell’Asl Toscana Nord-Ovest. A puntare l’indice contro il disservizio è Diego Vatteroni, segretario territoriale del NurSind. "Questa situazione non è sostenibile e penalizza sia il personale sanitario che la cittadinanza – spiega – . Se c’è bisogno di un trasporto tra le 20 e le 21 allora viene allertato l’Oss della Medicina, che deve lasciare quello che sta facendo per andare a compensare l’assenza in pronto soccorso". Nicola Andreani, segretario aziendale del Nursind, ribadisce che un solo operatore dalle 7 alle 20 è troppo poco: "Il sistema non regge più, questa disorganizzazione va a scapito dei pazienti". Per il sindacato non è possibile compensare le carenze strutturali solo con la buona volontà del personale infermieristico, spesso costretto a svolgere mansioni non dovute.
"Che senso ha investire denaro pubblico – aggiunge – per un appalto esterno dei trasporti che funziona solo fino alle 16? L’Azienda prenda misure tempestive, certe e risolutorie, così da evitare conflitto tra i ruoli". Secondo gli operatori basterebbe che ci fosse sempre l’Oss dei trasporti in Rianimazione dalle 14 alle 20 per risolvere il problema ma la soluzione ideale sarebbe mettere tre Oss al pronto soccorso col turno completo dalle 7 alle 21. Dopo le 16, quando l’Oss del pronto soccorso, non avendo più supporto si trova a dover chiedere aiuto all’infermiere sia per il trasporto in barella alla radiologia, che per il ricovero in reparto. Fino a poco tempo fa era stato istituito un turno dalle 7 alle 14 e poi sino alle 21: garantiva al pronto soccorso l’Oss tutto il giorno. Poi hanno tolto un Oss per rimetterlo ai trasporti. "Specialmente d’estate dalle 20 alle 21 quando c’è una maggiore affluenza al pronto soccorso, mancano addirittura gli Oss e devono chiamare quelli della medicina che in quella fase oraria hanno già molto lavoro da sbrigare".
Natalino Benacci