
di Monica leoncini
Il ‘sorriso’ è per tutti, anche per chi non ha i soldi per uno studio dentistico. L’istituto Pacinotti Belmesseri, indirizzo Odontotecnico e la Caritas della Diocesi di Massa-Carrara-Pontremoli hanno siglato una convenzione triennale per produrre protesi dentarie gratuite per persone indigenti. Un bel progetto per i ragazzi che sono entrati a contatto col mondo del lavoro, ma soprattutto per chi ora ha le nuove protesi: ben sette persone in gravi difficoltà. La scuola ha infatti offerto le proprie competenze per istituire un iter formativo per gli studenti delle classi terminali del corso per odontotecnici: ha consentito la costruzione di manufatti protesici per la riabilitazione di pazienti senza denti.
"Ora gli studenti - spiega il docente Stefano Rubini - seguono un iter professionale che permette loro di conseguire le capacità necessarie alla costruzione di protesi dentali su modelli studio, in assenza di un reale confronto con la realtà odontoiatrica. Il progetto ha portato gli allievi del quarto e quinto anno ad una esperienza diretta nella costruzione di un manufatto protesico per un paziente reale. L’iter curricolare viene arricchito, grazie alle nuove fasi cliniche, da una maggiore consapevolezza dello studente verso la riabilitazione protesica di un paziente e da una maggior responsabilità nella costruzione del dispositivo".
La Caritas di Aulla ha quindi individuato persone in difficoltà economiche con non potevano permettersi protesi; l’anamnesi, la preparazione del cavo orale e la presa dell’impronta per fare la protesi dentaria sono state fatte appoggiandosi a due studi medici, Bertoli a Aulla ed Eredi Ghionda a Pontremoli. Il trasporto delle impronte e altro materiale è stato eseguito dai volontari della Caritas. Con la collaborazione della ditta Ruthinium di Badia Polesine. "La produzione delle protesi e dei manufatti - aggiunge il docente - è stata opera degli studenti che hanno lavorato in laboratorio durante le ore curricolari di esercitazioni pratiche o negli stage pomeridiani. Tanti gli obiettivi raggiunti dai ragazzi che hanno fatto esperienza lavorativa a scuola, in sinergia tra istituzioni con l’uso ottimale delle risorse umane e strumentali. A scuola ci sono le attrezzature più moderne per le nuove lavorazioni, come stampanti 3D: il mondo del lavoro cerca queste figure, anche il percorso universitario in ambito sanitario è aperto per loro. Si sono fatti conoscere dalle realtà lavorative, sono stati motivati nello studio. Senza dimenticare la maggior sensibilità verso i problemi sociali e la disponibilità a impegnarsi con altri".