"Quei colori mai in casa nostra". Carrarese ’blindata’ dalla Digos

Spunta uno striscione minatorio di una parte della tifoseria massese contro il Ricortola che ospita gli azzurri

"Quei colori mai in casa nostra". Carrarese ’blindata’ dalla Digos

L’allenamento della Carrarese nell’impianto sportivo di Ricortola (Foto Paola Nizza)

Uno striscione minatorio, posizionato davanti all’ingresso e prontamente rimosso, ha ’svegliato’ nella mattinata di ieri l’impianto sportivo di Ricortola. Ad alcuni tifosi della Massese non è piaciuto il fatto che la Carrarese, in attesa di completare i lavori di rifacimento al manto in erba sintetica dello stadio dei Marmi, si stia allenando da inizio settimana nella struttura marinella e lo hanno espresso a chiare lettere anche attraverso un post circolato sui social.

"Dovrebbe essere ormai cosa chiara e consolidata che la tifoseria bianconera non subisce l’influenza dei risultati sportivi né propri, né di altri…. L’attaccamento e l’appartenenza sono i motori pulsanti che stanno alla base di tutto. Altra caratteristica predominante degli Ultras Massesi è la territorialità. Se non fosse chiaro, lo striscione appeso fa riferimento esattamente a questo. Ci auguriamo che chi ha fatto scelte avventate e senza criterio si ravveda nella giornata odierna in nome del bene proprio, della città e dei nostri amati colori".

La dirigenza dell’Asd Ricortola una volta scoperto lo striscione ha inevitabilmente allertato le autorità preposte. L’allenamento di ieri mattina della Carrarese si è svolto regolarmente ma a porte chiuse con una pattuglia della digos all’interno dell’impianto sportivo marinello. Da parte della società neroverde nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni anche per non alimentare sterili polemiche. Parliamo, comunque, di un sodalizio storico che in oltre un secolo di vita si è caratterizzato per la sua capacità di andare avanti in completa autonomia senza o con scarsissimi aiuti esterni. L’Asd Ricortola è riuscito a superare grandi difficoltà come gli allagamenti ed il covid proseguendo sempre in autogestione con grande fierezza e innumerevoli sacrifici che si ripetono anno dopo anno. E’ riuscito a creare e mantenere il più bell’impianto della zona con un campo in erba naturale invidiato da tutti e che rappresenta una risorsa da sfruttare al meglio.

La richiesta di ospitalità arrivata da una società professionistica è stata da una parte motivo di soddisfazione e dall’altra l’opportunità di avere un contributo finalizzato al proseguimento dell’attività sportiva che afferisce non soltanto alla prima squadra ma anche ad un nutrito settore giovanile che vanta oltre 200 tesserati. Anche la Carrarese Calcio non ha voluto esprimersi sull’argomento "striscione" e sembra che l’intendimento sia quello di proseguire la collaborazione con il sodalizio marinello senza farsi intimorire da questi "fattori esterni" anche perché al momento non sembrano esserci soluzioni alternative. Dietro un "no comment" si è trincerato anche il tecnico gialloazzurro Antonio Calabro a cui è stata posta la domanda in conferenza stampa. "Non commento questi fatti. Posso solo fare i complimenti ai responsabili della struttura che ci hanno fatto trovare un campo in condizioni perfette. Li ringrazio pubblicamente perché ci stanno mettendo a disposizione il massimo. Abbiamo potuto garantire un allenamento al giorno evitando di farne due. Finché non riavremo una struttura tutta nostra non potremo più fare doppi allenamenti ma ci accontentiamo di quello che abbiamo a disposizione".