La statua dedicata al personale contro i tagli della sanità pubblica era stata donata all’Asl in piena pandemia, dall’artista Elia Buffa che l’aveva realizzata. Ma, a quanto pare, non è stato un dono gradito se dal Noa è arrivata in via Bassa Tambura e da tempo ormai giace sull’asfalto davanti all’ingresso. “Come abbandonata”, sottolinea il presidente di Italia Nostra Giampaoli, ricordando che è detta “Non chiamateci eroi” e "rappresenta un operatore sanitario ripreso con mascherina durante la grave epidemia del Covid". "E’ stata collocata davanti al cancello di Via Palestro appoggiata su due strisce di legno che la staccano da terra ma colpisce chiunque entri nel centro medico per la posizione di trascuratezza e volutamente umiliante – rimarca Giampaoli –. Italia Nostra, associazione per la protezione della storia e della cultura, non può che dissentire da questa situazione di voluto abbandono e di degrado di un’opera pregevole che al di là di tutto dovrebbe essere ben protetta, ben rappresentata ed esposta magari sopra un plinto marmoreo e all’interno della struttura della Asl visto che ne rappresenta il lavoro durante uno dei periodi più neri della nostra storia. Inoltre l’opera è ben fatta, armoniosa e si pregia di essere costruita, in un bel blocco di marmo bianco, da mano esperta e sicura". L’associazione si appella quindi allAsl e al Comune di Massa nella speranza che "vogliano finalmente darle il giusto riscontro".
CronacaQuella statua abbandonata al distretto Asl