Querelle tra operatori turistici e imprenditori: "Ok bus alle cave ma rispettando la sicurezza"

Dopo il fuoco incrociato dei protagonisti della polemica, interviene la sindaca che richiama tutti a un dialogo costruttivo

Querelle tra operatori turistici e imprenditori: "Ok bus alle cave ma rispettando la sicurezza"

Dopo il fuoco incrociato dei protagonisti della polemica, interviene la sindaca che richiama tutti a un dialogo costruttivo

Il caso della cooperativa che ha bloccato l’accesso in cave ad alcuni operatori turistici ha scoperchiato la pentola delle visite guidate e degli eventi nel cuore della montagna. Un caos che già nelle scorse settimane il Comune di Carrara ha cercato di arginare mettendo a confronto le imprese del lapideo con quelle del turismo. In sostanza alcuni operatori turistici hanno lamentato di non poter più portare i turisti in visita alle cave, mentre altri come per esempio Gabriele Giuntoni delle ‘Cave di Marmo Tours’, era intervenuto per dire che si trattava di "menzogne".

In buona sostanza sia gli operatori turistici sia gli imprenditori, che sono concessionari e non titolarti delle cave, chiedono che il Comune intervenga per regolamentare gli accessi in cava coniugando l’attività estrattiva con quella turistica. E questo a fronte di visite ‘inaspettate’ in cava e durante l’orario di lavoro, con macchinari enormi che movimentano blocchi da tonnellate. "Siamo convinti che quello del turismo alle cave sia un settore strategico per la nostra città, proprio per questo ha bisogno di regole chiare e certe che lo regolamentino e ne permettano lo sviluppo - spiega la sindaca Serena Arrighi -. In questi anni sono sorte molte realtà che si occupano di accogliere i turisti, accompagnarli a vedere i bacini estrattivi, raccontare le nostre tradizioni e mostrare le bellezze e le unicità delle nostre montagne. Tutti questi operatori devono poter lavorare nel migliore dei modi e in sicurezza, ma lo devono fare con la consapevolezza del particolare ambiente nel quale si trovano e nel rispetto di tutte le norme di sicurezza che disciplinano le cave. Questo non può prescindere da un confronto e da un dialogo continuo con i concessionari ed è per questo che la settimana scorsa per la prima volta abbiamo convocato una riunione con tutte le parti in causa per iniziare a lavorare su una soluzione di lungo periodo".

Dal canto loro gli imprenditori non hanno mai chiuso le porte in faccia agli operatori e ai turisti, ma per accedere ai piazzali di cava servono tutta una serie di garanzie a tutela della sicurezza, a cominciare dal documento di ‘salute e sicurezza’, ma spesso alcuni operatori, talvolta improvvisati entrano nelle cave in orario di lavoro senza preavviso, causando disagi agli operai, che in casi come questi oltre alla loro sicurezza devono garantire anche quella dei visitatori. Una situazione che Giuntoni aveva denunciato sulle pagine del nostro lavoro smentendo chi diceva che le cave erano diventate off limits per i turisti: "A costoro era stato semplicemente detto che dovevano rispettare i protocolli di sicurezza, e di fronte a questa richiesta hanno avuto il delirio di onnipotenza - aveva dichiarato la guida turistica Giuntoni -. Ma questa cosa non riguarda tutti gli operatori visto che continuiamo a portare i turisti in visita nelle varie cave, e noi non siamo mai venuti meno al rispetto delle regole. Diverso è quando qualcuno è convinto di poter fare quello che vuole a casa degli altri senza minimamente preoccuparsi della sicurezza o del rispetto di quelle che sono le regole del buonsenso".

Alessandra Poggi