DANIELE ROSI
Cronaca

"Qui al bar Mexico riceveva cibo e calore"

Il titolare del locale di via Cavallotti affranto perla morte di Paolo Fiorentino

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di Daniele Rosi

"Provo grande dispiacere per quello che è accaduto a Paolo". Sono le commosse parole di Zarino Soncin, titolare del "Cafè Mexico" in via Cavallotti, frequentato proprio dall’uomo che ha perso la vita accoltellato nella vicina ex Colonia Vercelli. Un episodio che ha scosso il quartiere e che ha portato in primo piano la questione sicurezza e il degrado della ex colonia. "Paolo Fiorentino era una persona per bene – racconta il barista – e veniva qui la sera a prendere alcuni avanzi che gli lasciavo da parte. Frequentava la zona da circa tre mesi e per quello che ho potuto capire,nonostante la sua condizione di senza tetto, aveva mantenuto una certa dignità. Mi aveva raccontato di alcune delusioni amorose e aveva deciso di spostarsi e cambiare vita, qui a Marina". Il barista ricorda perfettamente la sera prima dell’accoltellamento, quando, come suo solito, Paolo Fiorentino era entrato nel bar per ricevere un po’ di cibo e qualcosa da bere. Una sera normale, come tante, nella quale l’uomo non aveva fatto trasparire nulla di diverso dal solito. "Mercoledì sera ricordo che aveva chiesto una bottiglia di vino - racconta Soncin - ma non per lui, perché non beveva; bensì per il suo ospite. La notizia della sua morte mi ha causato grande dolore, – ammette – perché non era un uomo cattivo, ma solo una persona che nella vita aveva subito alcuni avvenimenti sfortunati". Il commerciante si è poi augurato che il brutto episodio possa far riflettere ancora di più sulla necessità di riqualificare la zona intorno alla ex colonia. "Chi di dovere dovrebbe rilanciare quel luogo - sostiene il barista - e renderlo un posto più pulito e sicuro. Anche noi commercianti ne avremmo un vantaggio. Durante la bella stagione il condominio qui sopra ha il suo bel da fare, tra schiamazzi e sporcizia causati dalle persone che girano intorno alla ex colonia".