Nessuno parla. Il presunto omicidio accaduto ieri ad Aulla ha lasciato l’intera città senza parole. I residenti di via del Popolo non sono quasi usciti di casa, nonostante il via vai di carabinieri e forze dell’ordine, le persone hanno preferito non intervenire o commentare la tragedia. Hanno pensato bene di restare chiuse in casa. Il sindaco Roberto Valettini è stato subito contattato e si è recato sul posto, ma anche lui preferisce non rilasciare dichiarazioni, visto che al momento è in corso un’attività giudiziaria. La città comunque è sconvolta: anche se in passato si erano verificate liti o risse tra extracomunitari, questa è decisamente un’altra storia. A qualcuno in realtà è tornato alla mente un precedente del 2010, quando un operaio marocchino 31enne era rimasto coinvolto in una lite ed era morto per le coltellate ricevute. La rissa in quel caso si era svolta vicino al pub Paprika, nelle vicinanza del casello autostradale aullese. Non era stata una lite tra connazionali, a ferirlo mortalmente era stato un lunigianese, molto conosciuto perché proprietario di locali in zona. La lite? Probabilmente a causa di debiti da saldare. Se in pubblico le persone non parlano, sui social invece si sbottonano e si possono leggere commenti di ogni tipo. "Che novità" ha scritto un residente. "Sempre peggio ma va bene così" ha aggiunto una signora. "Il mondo è destinato a cambiare - ha scritto un altro -, le distanze che una volta erano invalicabili sono diventate nulla: o impariamo a organizzarci al meglio o peggio sarà". Si parla anche di scuola. "E’ una guerra dei poveri - ha aggiunto una signora - se la politica e i cittadini non si impegnano a integrare sarà sempre peggio. A scuola abbiamo il 40 per cento dei bambini stranieri e ho piacevolmente scoperto il confronto e la solidarietà fra bambini e genitori. Ce la possiamo fare. Con tanta buona volontà". M.L.
Cronaca"Qui va sempre peggio". Comunità sconvolta dalla macabra scoperta