Massa Carrara, 8 settembre 2019 - Stagione avara per la raccolta delle olive, che in Lunigiana si aprirà tra la metà di ottobre e gli inizi di novembre. Dopo la qualità e l’abbondanza dello scorso anno si annuncia una debacle produttiva disastrosa. Le piante dopo un’iniziale fioritura non hanno dato frutti. Si salvano solo le coltivazioni che dispongono di impianti a goccia per l’irrigazione. Questo l’amaro verdetto per gli olivicoltori che dovranno attendere tempi maggiormente generosi.
«Non c’è stata la fruttificazione - spiega desolato Orazio Benelli, imprenditore agricolo pontremolese nominato recentemente «Accademico« dei Georgofili - , non riusciamo a capire bene i motivi, forse legati al trend climatico. Nel caso l’eventuale presenza della mosca olearia non c’entra nulla. Nella mia proprietà non riuscirò a produrre nemmeno un litro di olio. E’ una vera disfatta per tutti gli olivicoltori locali. Lo scorso anno è stato un trionfo, ma ora si alterna un risultato vicino allo zero».
Il vice direttore della Confederazione italiana agricoltori Toscana Nord Maurizio Veroni conferma le prospettive di una pessima annata per gli ulivi della Lunigiana. «Le piante non hanno fruttificato e la dove questo fenomeno non si è verificato - afferma - le drupe hanno registrare uno scarso accrescimento, forse per le condizioni climatiche instabili della primavera con stress idrici e differenze improvvise di temperatura. Ho girato un po’ il territorio, ma la situazione generale è pessima. A macchia di leopardo ci sono zone in cui un po’ di produzione c’è, ma in questo caso le piante sono state attaccate dalla mosca olearia e quindi il risultato è negativo comunque. Le superfici produttive negli ultimi anni sono aumentate soprattutto perché il Programma di sviluppo rurale ha favorito l’olivicoltura con l’insediamento dei giovani. Un recupero importante di terreni abbandonati da decenni. Questa non è nemmeno un’annata normale un po’ sotto tono, è davvero da dimenticare in fretta. Da quello che ho potuto vedere in giro si salva solamente la zona di Fosdinovo. Peccato perché lo scorso anno è stata una stagione eccezionale per quantità e qualità. Certamente per i produttori il danno economico sarà notevole».