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di Francesco Scolaro
"Sono pronto a offrire la mia esperienza e la mia rete di relazioni per realizzare le giuste aspirazioni di Massa". Le parole sono scandite con i tempi e la sicurezza di chi sa affrontare ben altri palchi della politica internazionale. Non ci sono inflessioni e incertezze. Non ci sono libri dei sogni o promesse. C’è un uomo il cui cursus honorum parla da solo. Ora che è in pensione è pronto a mettersi in gioco, al servizio delle istituzioni e della città. L’ambasciatore Cesare Maria Ragaglini si candida a sindaco di Massa. Lo ammette senza riserve. Lo farà da civico, in una lista civica, di certo estraneo a ogni gioco di partito. Aperta al dialogo e al confronto con tutti quei soggetti, politici e non, che sposeranno la stessa idea di città.
Perché questa decisione?
"La nostra città conosce da anni una crisi che non sembra arrestarsi. Per uscirne è compito del sindaco avere una chiara visione del futuro della città. Azioni e interventi devono legarsi all’idea di città che deve essere alla base di tutto. L’alternativa è fare delle cose ‘spot’, fini a se stesse, senza una visione programmatica complessiva. Gocce nel mare".
Quale contributo può dare?
"La città ha un disperato bisogno di un contributo qualificato e competente di tutti coloro che intendono impegnarsi con il proprio bagaglio culturale, la propria esperienza e passione civile. I miei concittadini dovrebbero chiedersi se esiste un modo diverso di fare politica, di amministrare in maniera efficiente e trasparente nell’interesse di tutti. La mia risposta è sì. E’ un’offerta a partecipare per costruire una città più bella, inclusiva, dinamica, verde e vivibile".
La voce di una sua candidatura girava da tempo legata al centrosinistra e al Pd. Avete avuto contatti?
"Per formazione professionale sono abituato a parlare con tutti. Ma la mia offerta è chiara. Una lista civica aperta ai cittadini e alle forze politiche che vogliono collaborare a un progetto di città condiviso".
Progetto che potrebbe definire di destra o sinistra?
"Definire le azioni è tempo perso. Pensiamo davvero che i cittadini si pongano domande se l’azione sia di destra, di centro o di sinistra? Si aspettano risposte per dare una svolta alla città".
Sembra trasparire una critica alla politica di ieri e di oggi.
"Non sono mai stato iscritto a un partito. Per 40 anni sono stato un uomo delle istituzioni e tutt’ora mi ritengo tale. Cerco di affrontare i problemi, non mi interessa chi siano i colpevoli. In questo lungo periodo ho sempre lavorato per l’interesse del Paese. La mia storia professionale sta lì a dimostrarlo oltre ogni ragionevole dubbio. Lavorerò solo per gli interessi dei cittadini perché è così che ho sempre fatto".
Qualcuno potrebbe sollevarle delle critiche proprio per la sua carriera professionale che l’ha portata via molto giovane da Massa. Che legame ha con la città e i suoi concittadini?
"Sono tornato a Massa molte volte, ogni anno. Non ho mai interrotto i legami. Ma lavorare lontano mi ha anche permesso di avere uno sguardo privilegiato sulla città. Normalmente quando si vive la città nella quotidianità a volte si fa fatica a percepire i problemi e si perde il senso della comparazione con altre realtà. Le mie radici sono qua, la mia famiglia è qua, ho studiato in gran parte qui a Massa. Qui ho acquisito dei valori che mi hanno accompagnato nel corso della vita e nel corso della mia professione. La diplomazia mi ha portato a essere una persona pragmatica: trovare soluzioni concrete tenendo ben presente la prospettiva delle cose. In più posso mettere a disposizione una rete relazionale costruita in tutta la pubblica amministrazione italiana e della Comunità europea".
Negli ultimi anni di carriera è stato ambasciatore a Mosca e dopo la pensione fino al 2021 vice presidente per gli affari internazionali dell’Istituto per lo sviluppo della Federazione Russa. Famose sono le sue foto vicino a Putin. Qualcuno l’accusa di essere filo-putiniano?
"L’attività diplomatica è complessa e può portare qualcuno a lanciarsi in giudizi affrettati privi di fondamento. Non ho mai giustificato l’invasione dell’Ucraina e chiunque affermi il contrario è non informato o intellettualmente disonesto. Il ruolo di un ambasciatore di fronte a una crisi di qualunque natura e intensità è capire cosa sta accadendo per fornire al proprio Governo tutte le informazioni e le valutazioni necessarie a prendere la posizione più idonea nell’interesse del Paese e di individuare gli elementi di un possibile negoziato che possa condurre alla risoluzione pacifica della crisi".
Un sogno per Massa?
"Uno dei motivi che mi porta a intraprendere questa avventura è che i cittadini massesi possano tornare a essere orgogliosi della loro città, sentirla come una delle migliori in Italia per la qualità della vita".