CRISTINA LORENZI
Cronaca

Lo stupratore e le offese alla vittima. "Chiunque avrebbe fatto come me"

Le frasi choc del giovane che ha aggredito e violentato una turista tedesca di 24 anni a Marina di Carrara. Nessun pentimento

L'attività di indagine dei carabinieri

L'attività di indagine dei carabinieri

Carrara, 30 maggio 2021 - Era seduta di notte sul muretto della Rotonda, uno dei posti più frequentati dalla movida anche notturna di Marina di Carrara. Faceva una sosta prima di riprendere il suo viaggio per raggiungere alcuni amici a Siena, l’immancabile cellulare in mano. E’ bastato un approccio, una sigaretta offerta, due chiacchiere, poi il raptus e la violenza. A nulla è valso il rifiuto della ragazza di 24 anni, originaria di Berlino, che per l’appunto si era fermata a Marina solo per un bagno veloce nel corso di un viaggio da riprendere quasi subito verso il cuore della Toscana. Lei si è difesa come ha potuto dalla brutale aggressione.

La studentessa non voleva saperne di andare oltre con quel giovane che le si era avvicinato per chiederle una sigaretta. Ma il rifiuto non è bastato. L’egiziano l’ha presa con la forza, tappandole la bocca. «Qualsiasi uomo avrebbe fatto come me» ha spiegato lo stupratore al giudice minimizzando l’accaduto e dando la responsabilità a un bicchiere di troppo e qualche canna di hashish.

«Aveva le gambe scoperte» avrebbe detto come se potesse essere una giustificazione. Un racconto, il suo, senza alcun segno di pentimento o ravvedimento: il gip del tribunale di Massa, Dario Berrino, ha confermato il fermo in carcere. «Pericoloso e privo di autocontrollo» lo ha giudicato il gip ridando un giro di chiave alla porta della galera per il rischio di reiterazione del reato.

L’egiziano di 24 anni è rimasto così nel carcere di Massa dove lo hanno portato, poche ore dopo la denuncia della ragazza, i carabinieri catturandolo a tempo di record con una brillante operazione condotta nei luoghi degli extra comunitari dal comandante della compagnia di Carrara Cristiano Marella e dal tenente Walter Calandri. Appena la ragazza sotto choc è arrivata in caserma, dalle poche indicazioni sull’aggressore, al lavoro in una pizzeria, gli uomini dell’Arma hanno dato il via a una vera e propria caccia all’uomo setacciando tutti i luoghi di ritrovo degli stranieri, case abbandonate e ovviamente pizzerie. In una di queste è stato trovato il giovane che, con tanti altri, è stato poi portato e interrogato in caserma. La mancanza di un alibi e la corrispondenza con le indicazioni della giovane studentessa hanno fatto stringere il cerchio su quel giovane da poco in città, in prova nella pizzeria, che nel giro di poche ore è stato consegnato alla giustizia. Il suo nome è nel fascicolo del Pm Roberta Moramarco che nei prossimi giorni potrà procedere con l’incidente probatorio per consentire alla ragazza di fare ritorno a casa.