REDAZIONE MASSA CARRARA

Ragazzi sempre connessi, è allarme. Una ’Rete senza fili’ per proteggerli

Nasce un progetto del SerD, finanziato dal Ministero, che coinvolge anche le scuole della provincia apuana. Riccardo Varese: "Un patto anche con le famiglie di salute e di promozione di sani stili di vita "

Maurizio Varese (a destra), direttore dell’area dipendenze dell’Asl Toscana nord ovest

Massa Carrara, 16 maggio 2021 - Pandemia, lockdown e zone rosse ci hanno costretti ad affrontare studio, lavoro e vita sempre più spesso chiusi in casa, davanti a uno smartphone o a un computer. Comportamenti che possono provocare dipendenze, in particolare da internet e soprattutto fra i giovani quando si tuffano occhi e testa sui social: per questo il SerD ha avviato un nuovo progetto nelle scuole che si chiama Rete senza fili. Il dottor Maurizio Varese, direttore dell’area dipendenze dell’azienda Usl Toscana nord ovest, ne aveva parlato con la Nazione all’inizio dell’anno promettendo la partenza a breve. E così è stato: ""Il progetto – spiega – può dare una risposta a questo gap offrendo interventi di sistema integrati che coinvolgono il mondo della scuola, la sanità e le famiglie, tutti uniti per un patto di salute e di promozione di sani stili di vita dei ragazzi.

L’obiettivo è quello di svolgere un’azione di stimolo per fare acquisire ai docenti e ai genitori maggiori competenze, per potenziare le abilità di vita agli alunni, fin già dalle scuole primarie. L’iniziativa, finanziata dal Ministero della Salute, centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha come partner per la Regione Toscana l’azienda Usl Toscana nord ovest e il referente progettuale a livello regionale è Guido Intaschi, responsabile del SerD della Versilia". Sul territorio aziendale sono quattro le zone partecipanti al progetto: Lunigiana, Apuane, Versilia e Piana di Lucca. Sono coinvolti nell’iniziativa operatori che fanno parte del servizio dipendenze, del servizio di educazione e promozione della salute e del consultorio adolescenti. Fondamentale in questo ambito la collaborazione con l’Ufficio scolastico territoriale di Massa Carrara e Lucca.

La rivoluzione dell’era digitale ha coinvolto la società in ogni aspetto della vita, forzando cambiamenti repentini negli stili e ritmi di vita e portando con sé cose positive e criticità, soprattutto nella sfera relazionale. "Come può un bambino o un adolescente di oggi capire questo cambiamento e proteggersi dai rischi correlati all’uso abuso della rete? L’educazione digitale è una risposta primaria al cambiamento culturale derivante dall’uso delle nuove tecnologie – spiegano ancora gli organizzatori del progetto -. La scuola diventa fulcro di questo cambiamento rivedendo il proprio modo di svolgere le lezioni. Soprattutto si rivolge ad alunni che sono definiti nativi digitali e che hanno impresse nella propria mente esperienze completamente diverse dai propri genitori e nonni e anche dagli stessi insegnanti. I giovanissimi hanno spesso abilità di utilizzo del web superiori agli adulti, possiedono un linguaggio multimediale nuovo e diverso dagli adulti ma mancano di spazi di elaborazione in cui dare senso alle proprie esperienze sociali svolte in rete". Francesco Scolaro