ALESSANDRA POGGI
Cronaca

Ragazzino va a scuola con una pistola. Paura alla media, arriva la polizia

Commissariato e Guardia di finanza hanno scoperto che l’arma era una soft air

Commissariato e Guardia di finanza hanno scoperto che l’arma era una soft air

Commissariato e Guardia di finanza hanno scoperto che l’arma era una soft air

Durante la lezione sbuca una pistola e scatta il panico. È successo ieri mattina in una scuola media: un ragazzino è entrato in classe con un’arma, creando scompiglio tra compagni e personale scolastico. In realtà si trattava di una pistola ad aria compressa, probabilmente una soft air, ma in un primo momento tutti hanno temuto che si trattasse di un vera revolver. Anche perché il ragazzino nei giorni precedenti aveva vantato con compagni e amichetti di possedere un’arma letale.

La presenza di alcuni pallini in canna avrebbe potuto comunque procurare lesioni a qualcuno, se uno dei colpi fosse stato sparato a distanza ravvicinata. Per questo il personale scolastico si è rivolto alle forze dell’ordine, che ora stanno indagando sulla famiglia del ragazzo. Ieri nella scuola è arrivata la Guardia di finanza e la polizia per le indagini del caso e per verificare che la pistola fosse veramente innocua. Le soft air imitano le pistole alla perfezione, da qui l’equivoco, e vengono usate da chi ha la passione di giocare alla guerra.

Fatto sta che la presenza di una pattuglia della Guardia di finanza e una della polizia del commissariato di polizia di Carrara all’interno del cortile della scuola, proprio poco prima del suono della campanella di uscita degli studenti, non sono davvero passate inosservate. E la notizia di una pistola sbucata dalla tasca di un ragazzino mentre l’insegnate faceva lezione nel giro di poche ore era diventata di dominio pubblico. A dare l’allarme sono stati alcuni compagni di classe che alla vista dell’arma giocattolo sono andati a segnalare il pericolo alle bidelle, che a loro volta hanno informato la presidenza che a quel punto ha chiamato le forze dell’ordine. Il ragazzino pensava di aver fatto un bello scherzo, e invece le cose sono andate diversamente. È stato portato in questura e ascoltato dal personale della Guardia di finanza, che ha proceduto per chiarire la dinamica. E ora i genitori dei ragazzi si chiedono se l’istituto scolastico procederà con una denuncia.