REDAZIONE MASSA CARRARA

Recuperati i muretti a secco a Camporaghena: "Una scelta identitaria che punta al futuro"

Comano, il finanziamento di oltre centomila euro per il piccolo paese che rientra nel Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano

Recuperati i muretti a secco a Camporaghena: "Una scelta identitaria che punta al futuro"

Recupero dei muretti a secco, a Camporaghena, piccolo paese che rientra nel Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano. Con una serie di muretti a secco recuperati all’ingresso del borgo, entra nel vivo uno degli interventi di recupero più suggestivi di inizio 2024 del Parco. Camporaghena, Comune di Comano, è il paese che, nel 2010, ha richiesto e ottenuto l’adesione al Parco Nazionale dell’Appennino. "Una scelta affettiva e identitaria per un antico e piccolo borgo che vuole un futuro – afferma Antonio Maffei, sindaco di Comano e consigliere del Parco nazionale -. Abbiamo recuperato i muretti a secco di contenimento delle carraie di accesso al paese, così come li avrebbero ripristinati i camporaghenesi mille anni fa, naturalmente senza malte cementizie. Una scelta conservativa e rispettosa della presenza di case in pietra del paese e dei loro numerosi portali in pietra. Sono muretti molto particolari, simili a quelli che si trovano alle Cinque Terre, di colore rossastro e grigio. Camporaghena ne ha davvero tanti, ci piacerebbe, in futuro cercare anche di fare formazione sulla realizzazione dei muretti, come si facevano un tempo".

"Nelle aree protette – aggiunge Fausto Giovanelli, presidente dell’ente con sede a Sassalbo –, i muretti a secco svolgono un ruolo importante, testimoniano pratiche agricole e silvo-colturali storiche, tutelano la biodiversità, rafforzano l’identità storico-culturale dei luoghi, combattono i fenomeni erosivi. Rappresentano inoltre un elemento paesaggistico di particolare importanza e significato, la cui valenza è stata riconosciuta dall’Unesco che ha inserito ‘L’Arte dei muretti a secco’ nella Llsta del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità".

I lavori attuati dal Parco nazionale dell’Appennino interessano i muretti che costeggiano il sentiero che dal borgo di Camporaghena arriva ai Prati di Camporaghena. Dai Prati di Camporaghena il sentiero prosegue poi per il Passo dell’Ospedalaccio o in alternativa consente di raggiungere l’abitato di Sassalbo nel Comune di Fivizzano. L’opera di recupero ha previsto la ricostruzione dei muretti in pietra parzialmente crollati utilizzando il materiale disponibile sul posto, con eliminazione della vegetazione cresciuta e che li aveva danneggiati. Sono stati anche realizzati drenaggi sul sentiero. L’intervento, per un importo complessivo di 116.256 euro, rientra nel programma del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica istituito a partire dal 2020 e dedicato al potenziamento delle infrastrutture verdi presenti nei territori dei Parchi nazionali, destinando risorse specifiche ad azioni di recupero delle infrastrutture esistenti.

I muretti a secco ripristinati si estendono lungo la direttrice e antica via di comunicazione Torsana – Sassalbo - Lagastrello. Si tratta di un luogo di significativo interesse turistico dato che dalla zona è possibile accedere ai Prati di Camporaghena, da cui dipartono numerosi sentieri, al Castello, all’Antico Ponte di Comano, quindi al Lago Squincio, Lago Paduli, Cascate e Mulino Canale Trauri con la Cascata Canale di Fenestrelle. "Camporaghena – conclude Giovanelli – è un luogo di emigrazione, oggi di poche persone, seconde case e semi residenza. Eppure il paese vive oggi forse più di qualche anno fa. Le azioni di recupero edilizio restano uno dei passi fondamentali per la tutela e l’attenzione che i borghi storici meritano".

Monica Leoncini