Il Comune di Pontremoli non ce la fa a sostenere il 50% dell’intervento di recupero e completamento delle terme di Cavezzana d’Antena, già cofinanziato tramite il Funt, ossia il Fondo unico nazionale per il turismo dello stesso Ministero: sarà la Regione Toscana a garantire l’investimento, destinando altre risorse proprio all’intervento nel territorio di Pontremoli. Una grossa mano per realizzare un’opera che la stessa Regione considera strategica per il turismo a livello toscano. La spesa totale prevista era di 950mila euro di cui la metà provenienti proprio dal Funt, in conto capitale. Nel primo accordo, il Comune di Pontremoli in qualità di ente attuatore avrebbe dovuto mettere le restanti risorse. Alla fine di ottobre, però, il Comune ha trasmesso alla Regione una comunicazione tramite Pec con cui comunicava appunto le difficoltà finanziarie sopravvenute nel frattempo che gli impedivano di sostenere il cofinanziamento a proprio carico pari al 50% per l’intervento, chiedendo alla stessa Regione di poter integrare il contributo con le risorse regionali. Da Firenze la risposta è stata positiva anche perché "la messa in esercizio dello stabilimento termale pubblico rappresenta un valore strategico per l’intera area di Pontremoli, considerato che Cavezzana d’Antena è un antico borgo che sta vivendo una rinascita grazie all’attraversamento della Via Francigena e l’apertura del parco termale offrirà un servizio aggiuntivo per i pellegrini e fruitori della Via".
L’impegno, che avverrà attraverso la stipula di un apposito protocollo fra Regione e Comune di Pontremoli, prevede quindi il versamento di un contributo integrativo di 313mila euro su fondi regionali, portando il totale a 788mila euro su 950mila di investimento previsto: somme che, comunque, saranno impegnate dopo la registrazione alla Corte dei Conti del decreto del Ministero del Turismo di concerto con il Mef per l’effettiva erogazione dei fondi Funt. Inoltre, la Regione autorizza il riutilizzo per intero delle eventuali economie da ribasso d’asta derivanti dall’aggiudicazione dei lavori, e di altre economie, per garantire la massima copertura del recupero delle terme. Il cronoprogramma ora prevede in tempi stretti l’approvazione del progetto esecutivo da appaltare tramite gara entro la fine di febbraio del prossimo anno con inizio di lavori entro il mese di aprile e chiusura degli stessi per la fine di marzo del 2026 con entrata in funzione dell’opera a maggio.