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Al centro del dibattito una delibera dall’Azienda Usl Toscana Nord Ovest
"Ogni giorno, dal pianeta “Sanità Toscana”, per Giani e compagni la migliore al mondo, arrivano notizie incredibili e sempre a sfavore dei medici e dei professionisti che operano sul campo". Gli esponenti di Fratelli d’Italia, il deputato Alessandro Amorese, il coordinatore provinciale Marco Guidi e i consiglieri regionali Diego Petrucci e Vittorio Fantozzi in difesa dei medici della Lunigiana.
"L’ultima chicca arriva da una delibera dell’Azienda USL Toscana Nord Ovest con la quale si avvia il procedimento di recupero delle somme corrisposte a titolo di retribuzione per l’attività esterna resa dai medici specialisti – spiegano – Dal 2013 al 2021 alcuni professionisti avevano effettuato visite all’interno dell’orario di lavoro nella stessa sede dell’ambulatorio o in altro reparto del medesimo ospedale (quindi senza uscire dalla struttura) e queste prestazioni erano state erroneamente pagate come attività esterne. In Lunigiana, in particolare, alcuni Medici specialisti ambulatoriali avrebbero eseguito in tali anni prestazioni aggiuntive autorizzate dal responsabile dell’Unità operativa e previste dalla programmazione aziendale, con l’obiettivo di migliorare il servizio per gli utenti e accorciare i tempi delle liste di attesa, secondo il sistema di programmazione regionale-aziendale in vigore da decenni".
"Ma, ecco il danno e la beffa insieme, nei giorni scorsi ai suddetti medici specialisti è stata richiesta la restituzione delle somme percepite per l’attività aggiuntiva svolta – affondano gli esponenti di Fratelli d’Italia – E con un procedimento avviato senza un confronto tra l’Azienda USL Toscana Nord Ovest con gli interessati e la parte sindacale. Abbiamo presentato un’interrogazione in consiglio regionale per capire se l’assessore Bezzini queste cose le sa, o addirittura le avalla, e se non ritiene almeno di convocare le parti in causa per fare chiarezza. Di certo, questo non è il modo di aiutare una zona, la Lunigiana, in cui i servizi sanitari sono sempre più critici, soprattutto per le persone più vulnerabili, fragili e anziane".