FRANCESCO SCOLARO
Cronaca

La lotta alla povertà, Rdc cancellato via sms. Allarme della Cgil: "Prorogarlo di 7 mesi"

Il segretario provinciale Del Vecchio: "Occore dare il tempo necessario alle famiglie per essere prese in carico dai servizi sociali del Comune". Addio da oggi alla misura di sostegno: sos per migliaia di nuclei

Nicola Del Vecchio, Cgil

Massa Carrara, 1 agosto 2023 – E’ ancora presto per vedere gli effetti operativi della cancellazione del reddito di cittadinanza: la misura è stata cancellata da oggi, primo agosto, mentre quello precedente è stato l’ultimo mese di erogazione dell’aiuto alle tante famiglie in difficoltà sul territorio nazionale. I termini di paragone con la Carta solidale non reggono: a fronte di contributi mensili che si aggiravano in media sui 500 euro, la Carta solidale prevede un aiuto una tantum di 382,50 euro solo per acquisti di prima necessità. Fino a gennaio del 2024, o almeno all’ingresso di nuove formule di sostegno come dovrebbe essere l’ipotesi del cosiddetto assegno di inclusione, quindi migliaia di famiglie si troveranno senza paracadute.

Per ora non ci sono state ancora proteste, neppure gli sportelli dei patronati sono stati presi d’assalto ma, come conferma il segretario della Cgil, Nicola Del Vecchio, è ancora troppo presto. Gli effetti potrebbero vedersi nel mese di agosto oppure anche a settembre. Quindi partiamo dai numeri per capire la situazione, tralasciando per il momento quella che è la Pensione di cittadinanza. Limitandoci al Reddito di cittadinanza, a giugno del 2023 i percettori nella provincia apuana erano 2.007 nuclei familiari, pari a 3,577 persone, con un assegno medio mensile pari a 534,88 euro ciascuno. Nonostante l’annuncio dato dal Governo già mesi addietro della chiusura della misura di sostegno la flessione è stata minima rispetto a giugno dell’anno precedente, quando i nuclei familiari che avevano percepito il Reddito di cittadinanza erano stati 2.014 per 3.916 persone e assegno medio 532,06 euro.

La situazione preoccupa e non poco il segretario Cgil provinciale: "Scelta ideologica, mera propaganda portata avanti il 1 maggio, con un Decreto che è stato un vero schiaffo a lavoratrici, lavoratori e sindacati. Cosa succede adesso a quelle persone, a quelle famiglie? Cosa accade ora, anche nei nostri territori? I centralini degli uffici al sociale dei Comuni, che non hanno gli strumenti e le risorse per far fronte a quella che rischia di essere una vera e propria bomba sociale, sono stati presi d’assalto. Leggo sconcertato che l’assessore al sociale di Massa, Mangiaracina, pensa di risolvere il problema potenziando il segretariato sociale, ora attivo 2 giorni a settimana. Certo, dare alle persone che vi si rivolgono informazioni e orientarle è importante, ma cosa racconterà loro l’amministrazione comunale dello stesso colore politico del Governo nazionale che con un sms li ha gettati nella disperazione? Perché non chiede anche lui al Governo, come stanno facendo tanti amministratori toscani, di non lasciarli soli e dare risposte? Siamo indignati rispetto alle scelte sbagliate di una destra che in questo modo lancia un messaggio chiaro: se sei povero è colpa tua, lo Stato non ti aiuta".

Del Vecchio chiede di "prorogare il termine di 7 mesi per la sospensione del Reddito di Cittadinanza e dare modo alla popolazione in condizione di bisogno di essere presa in carico dai servizi comunali. Abbiamo bisogno di procrastinare i term ini, così assurdi, assumere rapidamente il personale a tempo indeterminato necessario e assicurare e garantire la formazione necessaria per dare le risposte necessarie a un problema così grave come la povertà".