Regina Elena, ’scintille’ politiche. Scontro sugli aumenti delle rette

Lungo dibattito in consiglio comunale sull’adeguamento delle tariffe proposto per la casa di riposo

Regina Elena, ’scintille’ politiche. Scontro sugli aumenti delle rette

Regina Elena, ’scintille’ politiche. Scontro sugli aumenti delle rette

di Daniele Rosi

Lungo dibattito in consiglio comunale sull’adeguamento tariffario proposto dalla casa di riposo Regina Elena. La proposta, presentata dal nuovo direttore del Regina Elena, Antonio Sconosciuto e inserita nelle delibera sul piano triennale della casa di riposo, ha scatenato una lunga serie di interventi tra maggioranza e opposizione. Nodo del dibattito, l’aumento tariffario delle rette verso gli utenti non convenzionati, terminato con un ordine del giorno, approvato, per l’istituzione di un fondo per le famiglie in base al reddito. Sconosciuto ha spiegato la necessità di alzare le rette degli utenti non autosufficienti privati e autosufficienti, portandole dall’attuale quota di poco più di 60 euro, a quella di 109 euro, corrispondente alla quota Asl, nell’ottica di un adeguamento finanziario come fatto da altre strutture. Nel giro dei pareri prima del voto di delibera, nell’opposizione lunga analisi del consigliere Andrea Vannucci, che ha chiaramente espresso il proprio disappunto verso questa manovra di aumento.

"Ma vi pare questo il momento di aumentare le tariffe – ha domandato – andando a colpire anziani e i malati di Alzheimer, che già hanno sofferto negli anni del covid. Dobbiamo andare a prendere proprio lì il denaro? Per non andare contro l’Asl viene speso un milione e mezzo di euro per mandare gli studenti della Taliercio nei ‘container’ invece che alla Da Vinci, ma con quel milione e mezzo paghi le rette della casa di riposo per dieci anni". Stando ai dati ufficiali, elencati dal consigliere di maggioranza Guido Bianchini, degli 80 posti letto disponibili della casa di riposo, saranno solo 14 le persone interessate da questo aumento, mentre per gli altri 66 occupanti non ci saranno maggiorazioni. "Non è un aumento indiscriminato – ha risposto Bianchini – e riguarda solo un numero minimo di utenti che non ha la condizione per poter accedere alla permanenza in convenzione. Si deve intervenire con una gradazione delle tariffe valutate in base all’Isee, in modo che ci sia una proporzionalità".

Concetto ribadito anche dalla consigliera di maggioranza Alberta Musetti, che ha ricordato come si tratti di un adeguamento tariffario che incide su un numero minimo di ospiti. "Non è fatto senza un criterio ma ancorato ad un Isee – ha aggiunto – e chi ha la possibilità da privato di pagare per un servizio, non vedo perché debba pagare una tariffa più bassa a fronte della quota sanitaria che invece è più alta". "Non è vero che oggi si approva un aumento tariffario legato all’Isee – ha risposto Matteo Martinelli dell’opposizione – ma vi prendete l’impegno di farlo forse in futuro. Sono questioni che andavano definite meglio prima e il fatto che riguardi poche persone è ancora peggio per chi lo subisce. Capisco le necessità del piano ma mi sarei aspettato qualcosa di diverso". Il capogruppo del Pd in consiglio, Gianmaria Nardi, ha poi suggerito la necessità di istituire un fondo per rispondere alle esigenze delle persone con un reddito Isee più basso. In chiusura di dibattito è arrivata la proposta di Simone Caffaz per votare una mozione, collegata alla delibera, in cui rivedere in base all’Isee le tariffe 2024. Il testo, poi elaborato come ordine del giorno e votato, impegna il consiglio comunale, vista la difficile situazione economica generale, a costituire un fondo di solidarietà che sostenga le famiglie degli ospiti e gli utenti del Regina Elena in base a criteri di equità reddituale.