L’amministrazione Persiani prova a fare ulteriore ‘pulizia’ e chiarezza sulle varianti al Regolamento urbanistico che continuano ad arrivare in Comune anche in questi mesi, a fronte della delibera di giunta del 2020 che di fatto autorizzava a suo tempo l’iter di presentazione. Proposte presentate da "parte di cittadini e professionisti, tese a risolvere problematiche o esigenze per lo più manifestatesi in fasi successive alla redazione ed approvazione dello strumento urbanistico o, comunque, ad affinare o a rendere possibili interventi non previsti nella stesura in vigore". C’è da tenere conto che rispetto al Regolamento urbanistico lo scenario è cambiato: sono passati circa 9 anni dalla prima adozione "specie – sottolinea l’amministrazione – riguardo all’acuirsi delle problematiche relative al benessere sociale, alla qualità della vita, all’ occupazione". Quindi valutare le varianti torna utile soprattutto quando esistono tecniche perequative all’interno, che garantiscono perciò un contributo pubblico alla città. Ed è questa l’indicazione principale inserita negli indirizzi della giunta perché "consente di procedere all’acquisizione di aree aventi destinazione pubblica, evitando il procedimento espropriativo, e ovviando in tal modo al contenzioso derivante dalla reiterazione dei vincoli di destinazione pubblica. Allo stesso tempo, consente di poter contare sulla collaborazione e la partecipazione degli stessi privati proprietari attraverso la proposizione di progetti e piani urbanistici di riqualificazione". Sinergie fra pubblico e privato rispetto alle quali la giunta Persiani vuole quindi mettere in chiaro alcuni indirizzi di fondo andando ad "aggiornare i criteri per la valutazione di ammissibilità delle richieste di variante: "Le istanze private di variante al Ru devono rispettare la condizione generale imprescindibile di essere rivolte ad aree localizzate all’interno del perimetro del territorio urbanizzato e perseguire gli obiettivi di qualità insediativa e di potenziamento delle attività produttive, direzionali e commerciali. Le istanze private devono possedere una o più delle seguenti condizioni aggiuntive: essere rivolte al recupero del patrimonio edilizio esistente, attraverso la sua rifunzionalizzazione o riconversione verso usi più consoni al contesto insediativo e alle esigenze socio-economiche del territorio; prevedere la realizzazione di opere pubbliche o di interventi di utilità generale o di interesse generale e diffuso attraverso una valida e sostenibile proposta perequativa; contribuire al rilancio delle attività economiche del territorio ed alla creazione di posti di lavoro; in questo senso saranno prese in considerazione anche le riconversioni di attività produttive, artigianali, manifatturiere verso nuove funzioni di servizio e di supporto al tessuto produttivo".
Francesco Scolaro