La disoccupazione apuana nel 2021 è tornata a galoppare oltre la soglia della doppia cifra percentuale. O forse non è mai stata al di sotto. Perché tutto dipende dal metodo: se si considera ‘occupata’ una persona che lavora soltanto un mese all’anno, giusto per fare un esempio, è chiaro che cambia tutta la prospettiva. A mettere in riga l’Italia ci ha pensato ancora una volta l’Europa che ha introdotto un nuovo regolamento per il sistema di rilevazione stabilendo regole che forse danno un quadro più esatto. Lo evidenzia bene Paolo Baldini, funzionario di Confindustria, che prende in esame le stime Istat del mercato del lavoro relative al 2021 da poco diffuse dove la disoccupazione apuana sfiora quota 12% e pure l’occupazione crolla impietosamente rispetto a quanto rilevato nel 2020.
Nel tasso di disoccupazione la provincia è penultima "con l’11,3% (7,5% nel 2020). Da sottolineare che risulta notevole la forbice tra il tasso di disoccupazione della componente maschile (8,1) e quella femminile (15). In valore, le persone in cerca di occupazione sono 9.000 – spiega Baldini -. Fra gli occupati, occupava la quinta posizione in regione nel 2020 attestandosi al 65,7%, con il nuovo sistema di rilevazione ‘conquista’ nel 2021 l’ultimo posto registrando un tasso di occupazione pari al 59,1%. In valori assoluti la flessione viene stimata in 7.000 occupati (72.000 il totale degli attuali occupati rispetto ai 79.000 del 2020). Anche in questo caso, all’interno del dato totale, si evidenzia la divaricazione tra il tasso maschile pari al 66,7% e quella femminile del 51,5%". Baldini va anche più a fondo: l’agricoltura resta stabile con 1000 occupati, l’industria registra una diminuzione di 1.000 unità. La regressione maggiore nei servizi "con un decremento di 6.000 addetti, di cui 3.000 nel solo comparto del commercio. Ricordiamo che la provincia è seconda in Toscana per intensità di attività commerciali in rapporto agli abitanti, 14,8 unità locali ogni 1000 abitanti".
FraSco