’Residenzialità in montagna’. Mille domande arrivate in Regione

Tra i Comuni disagiati ben 11 su 14 sono della Lunigiana. Maffei: "Speriamo che il progetto dia i frutti sperati"

’Residenzialità in montagna’. Mille domande arrivate in Regione

Il sindaco di Comano Antonio Maffei

Quasi mille le domande pervenute sul portale regionale dedicato al bando "Residenzialità in montagna 2024" alla scadenza del 27 luglio, entro il termine dei 45 giorni dalla pubblicazione del 12 giugno scorso. Sono 2 milioni e 800mila euro i soldi da erogare in forma di contributi fino ad un massimo di 30 mila euro per l’acquisto di una casa in uno dei 76 comuni disagiati della Toscana, ovvero montani o insulari e con meno di 5000 abitanti. Finanziato dal Fondo ministeriale per lo sviluppo delle montagne e cofinanziato dall’Unione Europea, il bando pubblicato da Regione Toscana punta al ripopolamento delle aree montane ed a contrastarne la marginalizzazione.

Tra i dati forniti dagli uffici Regionali, emerge che un numero consistente di domande arriva da persone residenti all’estero: "Non potranno essere ammesse poiché il bando non era disponibile per i non residenti in Italia ma è un dato indicativo dell’attenzione crescente ai nostri territori".

Altro dato è che le domande provengono da tutt’Italia: "Ciò significa - spiegano ancora dalla Regione - un interesse particolare alla montanità Toscana". Sono 11 i comuni della Lunigiana, dei 14 complessivi che la compongono, a rientrare nei comuni toscani disagiati: Zeri con indice 110, Bagnone 103, Comano 101, Casola 99, Tresana 94, Filattiera 93, Mulazzo 92, Podenzana 84, Fosdinovo 83, Licciana Nardi 81, Villafranca 74. L’indice di disagio assegnato su base 60, deriva da una combinazione di criteri definiti a livello regionale: maggiore asperità morfologica; svantaggio derivante dall’insularità; minore dimensione demografica; minore densità demografica; maggiore spopolamento secondo i dati Istat; maggiore incidenza della popolazione anziana; minore tasso di attività; minore gettito per tributi locali; minore incidenza del gettito Irap; minore diffusione di unità produttive.

"Un bando fondamentale per le aree interne della Lunigiana. Speriamo dia i risultati che deve dare. - commenta il sindaco di Comano, Antonio Maffei - Avevo chiesto alla Regione una proroga sulla scadenza, anche tramite Anci. Ma non è stata concessa". Il timore è che le tempistiche così stringenti abbiano favorito acquisti in comuni più attrattivi come quelli elbani di Capoliveri, Rio, Porto Azzurro, Marciana Marina, Campo nell’Elba.

Dagli uffici della Regione Toscana arriva la conferma: "Al momento non è previsto un nuovo bando". Ma nulla sembra perduto e sempre dalla Regione arriva anche un’importante anticipazione: "Questa misura s’inserisce nella legge ’Toscana diffusa’ al vaglio a settembre. Ci saranno facilitazione, per residenzialità e insediamenti produttivi nelle aree marginali".

Michela Carlotti