REDAZIONE MASSA CARRARA

«Ricatto» per un immobile Confermata in appello la sentenza contro un legale

Secondo grado: processo a Giuseppe Pintus

Tribunale

Carrara, 22 settembre 2017 - L’appello ha confermato la condanna di primo grado. Esultano i legali della Ford Auto 2G, Alessandro Bertoli e Mauro Bresciani, del foro di Brescia, per la vittoria, anche in secondo grado, nella causa contro il legale Giuseppe Pintus, condannato per «esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone». «L’appello di Genova – spiegano i due legali – ha riconfermato la condanna in primo grado con una correzione materiale. Da un mese la pena è stata ridotta a 20 giorni perché è stato corretto un errore di forma che non teneva conto del rito abbreviato e quindi dello sconto di un terzo della pena. Così adesso la Corte di appello ha previsto la corretta applicazione. Per il resto è stato confermato il quadro accusatorio di primo grado, stabilito dal giudice Giovanni Sgambati, con il riconoscimento delle parti civili». Parti civili rappresentate dai titolari della concessionaria Andrea e Francesco Gabriele. In sostanza i due concessionari avevano portato in tribunale il legale Pintus per una questione legata all’affitto e poi al pignoramento di un circolo in viale Zaccagna. Pintus aveva chiesto ai concessionari, che dopo aver dato il locale in affitto intendevano rientrarne in possesso, 15mila euro per avere indietro l’immobile. La Corte di appello, così come il tribunale di primo grado, ha riconosciuto l’innocenza di Pintus per quanto riguarda l’accusa di usurpazione del ruolo dell’ufficiale giudiziario nel corso di un pignoramento. «Ciò – spiega invece l’avvocato di Pintus, il professor Enrico Marzaduri in una nota – nonostante l’appello della parte civile (Mario Albanese ndr), che voleva dimostrare una invece inesistente responsabilità del mio assistito. Sarà mia cura esaminare i contenuti che avevano provocato il rinvio a giudizio per tutelare l’onore e la rispettabilità del professionista ingiustamente accusato. Per quanto riguarda invece la condanna, pena di 20 giorni sospesa, interessa una vicenda la cui tenuità è ben rappresentata dall’esiguità della sanzione. Sarà oggetto di ricorso in Cassazione visti gli elementi che giocano a favore di Pintus».