Le imposte sui rifiuti sono aumentate fra l’anno scorso e il 2024 in tutta Italia ma a Massa e Carrara in maniera maggiore rispetto alla media nazionale: qui, alla fine, si pagano circa 40 euro in più all’anno rispetto a quello che è il valore medio della Toscana. Sono i numeri che emergono dal Rapporto 2024 dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe elaborato da Cittadinanzattiva. Un report che, comunque, mette anche in luce che il servizio in generale sta migliorando, con una differenziata che negli ultimi anni ha raggiunto percentuali più interessanti anche nei due principali comuni della costa, Massa e Carrara, che prima erano sempre rimasti troppo indietro. Partiamo dalle statistiche nazionali facendo una premessa: si parla di medie, quindi qualcuno in realtà potrebbe aver anche pagato meno rispetto all’anno precedente, e i valori sono calcolati prendendo come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. I costi rilevati sono comprensivi di Iva (ove applicata) e di addizionali provinciali.
Allora, rispetto al 2023 le tariffe sui rifiuti in Toscana sono aumentate del 3,8% in media passando da 373 a 360 euro. A livello nazionale la spesa si attesta sui 329€, con un aumento del 2,6% rispetto all’anno precedente. Rispetto alla raccolta differenziata, nel 2022, seppur con dieci anni di ritardo rispetto a quanto previsto dalla normativa europea, si è superato l’obiettivo del 65% di rifiuti differenziati a livello nazionale. Sia a Carrara sia a Massa l’aumento è stato nettamente superiore alla media: a Carrara del 4,6%, passando da 395 a 413 euro; a Massa del 4,1%, passando da 399 a 415 euro, cifre quindi molto vicine fra loro.
Nel complesso, come detto, è migliorata la gestione dei rifiuti e la differenziata ottenuta dalle aziende è salita, 59,7% a Carrara, 65,3% a Massa (la media toscana è del 65,6%), e al tempo stesso si è ridotto il rifiuto urbano prodotto per ciascun abitante: Carrara 580,3 chilogrammi all’anno, in linea con la media toscana, mentre Massa resta ancora la più alta con 668,2 chilogrammi di rifiuti a persona per anno. Sempre stando al report di Cittadinanza attiva, fra i maggiori problemi riscontrati dai cittadini nella raccolta differenziata sono la gestione inadeguata del servizio (52,4%), così come l’assenza di incentivi (47,2%) e la difficoltà nel reperire informazioni o nel gestire il tempo necessario per la differenziazione (42,1%), nonché la mancanza di spazi adeguati nelle abitazioni (35,4%) per gestire correttamente i vari tipi di rifiuti.