
L’incontro tra i sindaci, i rappresentanti del Cai e il Parco nazionale dell’Appennino a Pontremoli
Un momento di confronto e di riflessione sul Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano a 24 anni dalla sua istituzione per valutare l’ eventuale adesione dei Comuni che ancora non ne fanno parte. Il convegno lunedì al Teatro della Rosa “La nostra montagna domani”, proposto dal Cai, che spinge per l’ingresso di Pontremoli nel Parco, è stato un momento importante soprattutto per capire cos’è il Parco oggi, quali opportunità offre, che cosa fa e quante risorse economiche libera. C’erano il sindaco Jacopo Maria Ferri, i presidenti delle sezioni di Pontremoli e Bagnone del Cai Gianfranco Fantoni e Federico Santini, il presidente del Parco Fausto Giovannelli e il direttore Giuseppe Vignali, il sindaco di Filattiera Annalisa Folloni. A moderare il giornalista Andrea Greci e in platea anche i sindaci di Casola Mattia Leonardi e di Bagnone Giovanni Guastalli.
"Il Comune di Pontremoli nel corso degli anni ha deciso di non aderire al Parco – ha esordito Ferri – per diversi motivi legati all’attività dell’uomo sulla montagna, anche se abbiamo sempre avuto cura nel cercare un punto di equilibrio con la difesa e la valorizzazione dell’ambiente. E’ utile oggi renderci conto della realtà del Parco per stabilire se, come Comune, possiamo fare un passo in avanti rispetto alla posizione tenuta sino ad ora. Credo che dobbiamo ancora esaminare sotto il profilo tecnico alcuni aspetti e valutare poi la convenienza a partecipare. Siamo entrati negli anni scorsi nella Riserva di Biosfera Mab Unesco e ne abbiamo valutato gli aspetti positivi".
Gianfranco Fantoni ha sottolineato l’impegno del Cai verso la tutela dell’ambiente montano. "Le aree protette sono fondamentali per l’integrità del territorio – ha detto –. Il Cai propone di far entrare nel Parco le pendici dei monti Braiola, Orsaro, Fosco e Tavola fino ad agganciare le sorgenti della Magra, un’area di territorio che è meno del 10% di tutto il Comune. Il Parco dell’Appennino senza i nostri monti sembra incompiuto. Spero che questa proposta sia valutata. Secondo noi l’adesione al Parco può essere un vantaggio anche per le attività economiche e un’attrattiva turistica".
"Non sono qui con la proposta di allargare di allargare il Parco – ha avvertito Fausto Giovannelli – voglio solo raccontare ciò che è diventato. Il Parco ha nel Dna lo spirito di partecipazione, si possono fare allargamenti ai confini grazie alla concertazione con Comuni, Regioni e col Ministero dell’Ambiente. La missione è stata parlare dell’Appennino non per ciò che non va, ma per la sua bellezza. Abbiamo una macchina organizzativa semplice con 5 dipendenti e condividendo il personale tecnico con altri enti. Sono in corso d’opera 184 progetti con importi assegnati e cofinanziati per 23.853.719 euro e collaboriamo anche con Comuni che non fanno parte del nostro ente. Il Parco è un ente che cerca di essere il meno possibile burocratico anche se la burocrazia è pesantissima, ma non abbiamo mai preso una decisione contro un’amministrazione comunale".
Sono intervenuti anche il direttore Vignali e la sindaca Folloni, non sono mancate le domande del pubblico. E’ stato chiesto al sindaco Ferri un aggiornamento del progetto eolico di cui sì parlato nel recente passato: dopo una serie di incontri due anni fa con i rappresentanti della società proponente, i rapporti si sono interrotti.
Natalino Benacci