REDAZIONE MASSA CARRARA

Rimodulazione Anestesia all'ospedale Apuane: emergenze in sala parto e polemiche

La riduzione degli anestesisti all'ospedale Apuane solleva critiche e preoccupazioni per le emergenze in sala parto.

La riduzione degli anestesisti all'ospedale Apuane solleva critiche e preoccupazioni per le emergenze in sala parto.

La riduzione degli anestesisti all'ospedale Apuane solleva critiche e preoccupazioni per le emergenze in sala parto.

"Non c’è alcuna emergenza, è normale che nelle prime notti di adozione della nuova organizzazione ci possa essere un ricorso maggiore al reperibile di turno". L’Asl torna sulla questione della rimodulazione dell’Anestesia all’ospedale Apuane che da lunedì scorso è passata da 3 anestesisti di guardia a 2. “Gigliottinata“ l’unità attiva di notte’dedicata’ all’Ostetricia, sono già due notti – stando a quanto riportato dalla Cgil funzione pubblica – che si sta ricorrendo alla reperibilità per emergenze in sala parto. "E’ frequente – si legge nella nota dell’Asl – che quando cambia un modello organizzativo ci sia una maggiore necessità di supporto a vari livelli. La Direzione aziendale conferma, in questo senso, che l’attività anestesiologica viene già costantemente monitorata con quotidiana verifica dei reali carichi assistenziali ed esprime al personale interessato la massima vicinanza e la volontà di costante collaborazione attraverso, in particolare, il direttore del dipartimento di emergenza e urgenza e area critica, Paolo Carnesecchi, e il direttore dell’ospedale, Giuliano Biselli".

"La modifica effettuata, che mantiene tutti i servizi, è stata decisa dopo un lungo e attento percorso di verifica dei dati, condiviso con i professionisti, anche in base alla casistica riscontrata– si legge ancora –. L’impegno notturno, sovrapponibile a quello registrato nello stesso periodo in ospedali dello stesso livello, risulta quindi sostenibile con la nuova organizzazione, fermo restando che, se ne ravvisasse la necessità, l’Azienda è pronta in ogni momento ad apportare correttivi. Il monitoraggio costante serve proprio a capire le reali esigenze della struttura ospedaliera e ad effettuare eventuali modifiche in corso d’opera. La conferenza zonale dei sindaci del 10 gennaio rappresenterà poi l’occasione per analizzare insieme, nel dettaglio, sia i dati d’attività sia quelli scaturiti dal monitoraggio svolto dal 16 dicembre fino al 9 gennaio. In questa sede l’Azienda sarà rappresentata dalla direttrice generale Maria Letizia Casani, dal direttore sanitario Giacomo Corsini e da tutti i professionisti in grado di fornire risposte e chiarimenti sulla tematica".

Intanto, nuove voci si uniscono al coro dei "no" al taglio. "Da diversi giorni – spiegano in una nota congiunta il Comitatato Sanità pubblica Versilia Massa-Carrara e il Comitato Primo Soccorso e Urgenza Carrara – c’è un gran parlare della guardia notturna anestesiologica. Si parla di riorganizzazione, ma si vuole cancellare, all’insegna del contenimento delle spese, un servizio essenziale. E’ ormai tema ricorrente quanto sostenuto dalla Regione Toscana, dalle Aree Vaste e dai direttori delle aziende: ogni volta che si sopprime un servizio viene dichiarato ’per migliorare, ottimizzare, perfettamente in linea con le varie leggi o requisiti, o parametri oppure in linea con i parametri delle altre Aree Vaste o i requisiti di accreditamento’. Con queste, che sono diventate le loro “parole d’ordine”, hanno chiuso gli ospedali a favore dei cosiddetti ospedali per intensità di cura in “project financing” (operazione finanziaria a capitale privato), uno dei punti fondamentali del Piano Sanitario Regionale Toscano, che si è tradotto nell’esternalizzazione di servizi essenziali. Hanno distrutto e desertificato il territorio, uno scempio continuo (vedi Monoblocco) all’insegna del “mettere al centro delle scelte il cittadino, oltre che assicurare equità di accesso alle prestazioni di qualità omogenee”. Alcune volte, quando sono “costretti” istituiscono “cabine di regia”, strumento “tappa-buchi”, senza nessuna trasparenza, dove ai cittadini, ad associazioni e comitati non è concesso partecipare oltre ad ostacolare l’acquisizione dei dati richiesti".

"Non possiamo non notare come in questa vicenda ci sia qualche elemento poco chiaro: in questa provincia i livelli di erogazione dei servizi sanitari sono pessimi, le liste di attesa lunghissime, scelte sbagliate della direzione costringono il personale medico ed infermieristico ad operare in situazioni a dir poco disagiate (vedi a il caso dei container al Monoblocco). Mentre l’ospedale Noa è ingolfato ed al limite del collasso per scelte sbagliate e per la mancanza di una sanità territoriale degna di quel nome. Di fronte a questa situazione disastrosa i sindacati confederali, la politica, la presidente della conferenza zonale dei sindaci ritrovino voce e ruolo per difendere sempre la sanità pubblica".

"Nei nostri anni di esperienza – conclude la nota – abbiamo imparato che per vincere occorrono mobilitazione, organizzazione e solidarietà. Le numerose prese di posizione contro la decisione presa sono preziose se si trasformano nella capacità di costruire un fronte unito, la levata di scudi per la guardia anestesiologica medici, lavoratori e lavoratrici, utenti e sindacati, con l’obiettivo di respingere i piani aziendali rimettendo al centro la cura, la sicurezza, la prevenzione contro la logica del profitto e del risparmio!".