Rinasce il Museo Diocesano: "Documenta l’evangelizzazione"

Oggi il taglio del nastro dopo il restyling. Don Borserini: "Donata alle opere una dignità accademica"

Rinasce il Museo Diocesano: "Documenta l’evangelizzazione"

Rinasce il Museo Diocesano: "Documenta l’evangelizzazione"

Cinquanta secoli di storia lunigianese con un solo biglietto. L’idea è del nuovo direttore del Museo delle statue stele Nicola Gallo, che ha proposto la riapertura del Museo diocesano di Piazza Duomo, chiuso da qualche anno, legandolo allo stesso ticket staccabile alla casa degli antenati di pietra. Prossimamente con lo stesso scontrino sarà possibile ammirare anche la Vetrina della Città che mostra gli antichi sotterranei del palazzo comunale. Il taglio del nastro del Museo diocesano rinnovato oggi alle 16. Dentro c’è la storia del Cristianesimo in Lunigiana vista attraverso la riscoperta di opere d’arte che si legano strettamente al culto e alla spiritualità locali. La struttura era stata inaugurata per la festività di San Geminiano del 2009 dal vescovo Eugenio Binini, alla presenza del collega di Parma Enrico Solmi. Voleva rappresentare il tema della religiosità partendo dalle origini.

"C’è grande soddisfazione – commenta il direttore Gallo – perché viene così incrementato l’itinerario di visita del Comune di Pontremoli grazie alle peculiarità che il Museo Diocesano porta con sé. Viene documentata infatti l’evangelizzazione del nostro territorio". "Questa riapertura – aggiunge il sindaco Jacopo Ferri – soprattutto con il valore aggiunto di un biglietto unico e di una collaborazione tra Diocesi e Comune, è una grande opportunità turistica. Il Museo Diocesano è sempre stato per noi un grande punto fermo per quello che riguarda la storia e la cultura del nostro territorio che oggi, con questa operazione di lungimiranza, torna a splendere di luce propria". Il percorso espositivo si divide in due sezioni principali: la prima dedicata al Medioevo, che illustra la cristianizzazione della Val di Magra, lo sviluppo dell’antica Diocesi di Luni, le espressioni artistiche del romanico lunigianese e l’influenza della Via Francigena sul territorio. La seconda sezione si concentra sull’arte sacra, ripercorrendo le vicende della Diocesi di Pontremoli e presentando oggetti liturgici, reliquiari, dipinti e statue che raccontano storie, devozioni e tradizioni religiose locali.

La sovrapposizione di culti viene rappresentata all’interno del museo attraverso pannelli e un plastico che riproduce i siti delle chiese e delle cappelle nell’antica diocesi di Luni. C’è spazio anche per ricordare con una copia l’antico labirinto, uno dei due reperti dell’antica chiesa di San Pietro “de conflentu“, costruita nell’Ottavo secolo per volontà del re longobardo Liutprando alle dipendente dall’abazia benedettina di Brugnato. Le sale museali del Vescovado presentano poi la parte tradizionale dell’arte sacra esponendo tessuti, piviali, pianete della Cattedrale, due vetrine di oreficeria, dipinti vari e statue delle madonne vestite molto venerate a Pontremoli dove vige una pratica devozionale profondamente radicata nella tradizione cattolica. "È stato grazie alla collaborazione tra il nostro ufficio e l’Università di Pisa – ricorda don Emanuele Borserini, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi – che tali opere hanno raggiunto una dignità accademica che prima non avevano. Abbiamo in programma anche l’esposizione al piano nobile del Palazzo vescovile di una serie di quadri dalla collezione Galli Bonaventuri".

Natalino Benacci